Il nuovo film de I Fantastici 4 inizia con Sue, la Donna Invisibile (Vanessa Kirby), che, dopo anni di tentativi di avere un bambino con suo marito Reed Richards, aka Mister Fantastic (Pedro Pascal), scopre di essere incinta. "Non si era mai vista una madre con un bambino tra gli archetipi di supereroi che vengono proposti alle donne", ha sottolineato Kirbi e questo vale a maggior ragione per il mondo reale. Mentre nel film Sue parte per lo spazio con il pancione, nel mondo reale le donne incinte vengono ancora messe da parte, mandate a casa. È successo in questi giorni alla pallavolista Asia Cogliandro che ha raccontato di non essere stata tutelata una volta rimasta incinta.

"Sono stati lapidari", ha raccontato denunciando la difficile situazione delle atlete italiane scarsamente tutelate, "volevano proprio che mi levassi di mezzo".



La denuncia di Asia Cogliandro

Asia Cogliandro, ventinovenne pallavolista di Perugia, ha preso la parola per denunciare pubblicamente quello che è un problema ricorrente, legato alle scarse tutele per le atlete italiane quando rimangono incinte. Cogliandro ha scoperto di aspettare un bambino poco dopo il rinnovo del contratto e la promozione della sua squadra, la Black Angels Perugia, in A1. "In un attimo lo scenario cambia e arrivano le pressioni", ha raccontato parlando del momento in cui ha comunicato di essere incinta, "La società mi dice di lasciare la casa e di restituire le mensilità già pagate. Diventano assertivi, vogliono che vada via".

Cogliandro ha detto di aver chiesto una sospensione del contratto "e magari di essere impiegata nel club con altre mansioni, ma niente". "Siamo co.co.co, non professioniste", ha aggiunto, "Tra la loro offerta e il dovuto fino alla scadenza naturale del contratto ballano 12 mila euro, una cifra stupida, ma io ho subito una violenza psicologica. Se continuiamo ad accettare questi compromessi, non sarò l’ultima. È ora di dire basta".

Mamme e sportive

In Italia, in base alla legge 91/1981, sono il Coni e le singole federazioni a decidere quali discipline sportive possono essere definite professionistiche. Solo quattro federazioni sportive nazionali su quarantacinque riconoscono i propri atleti come professionisti: il calcio per uomini e donne (dal 2022) fino alla Lega Pro, il golf, il basket in serie A e il ciclismo su strada, solo per la componente maschile. Nelle altre discipline, gli sportivi sono considerati dilettanti anche quando lo sport è il loro principale lavoro. Va da sé che le atlete non professioniste si trovano in una situazione estremamente difficile, specie quando entra in gioco la maternità. I contratti che le legano alle società sono spesso scritture private ben poco tutelanti che non prevedono ferie pagate, contributi pensionistici né tantomeno garanzie in caso di gravidanza.

Secondo il club di Asia Cogliandro, la pallavolista "È stata tutelata": si è provveduto a fermare l'attività sportiva per la "salvaguardia della madre e del nascituro" e sono state avviate le interlocuzioni con il procuratore dell'atleta per la gestione del contratto che andava in scadenza a fine stagione. Ora, però,la Federazione Italiana Pallavolo e la Lega femminile promettono di approfondire la vicenda parlando della maternità di un "diritto da tutelare", "mai una colpa". Anche secondo il ministro per lo sport e per i giovani Andrea Abodi una soluzione va trovata a più ampio raggio. "Il professionismo non può essere l'unico elemento che garantisca diritti e tutele perché non tutte le discipline possono permettersi certi costi", ha spiegato all'ANSA, ma è necessario "rivedere insieme al mondo dello sport l'efficacia delle regole".