"La rappresentazione del mondo come tale è opera dell’uomo", scriveva Simone de Beauvoir, "egli lo descrive dal suo punto di vista, che confonde con la verità assoluta”. Che il mondo sia stato pensato, progettato e realizzato con in mente degli individui maschi (che, del resto, in passato erano coloro che occupavano gli spazi pubblici mentre le donne stavano in casa) può sembrare un'esagerazione, eppure diversi studi ce lo confermano, anche il design può essere sessista.
Nel suo libro Invisibili la giornalista Caroline Criado Perez sottolinea e dimostra come i dati sui corpi, le abitudini e i bisogni femminili siano spesso assenti o carenti. Questo fa sì che, semplicemente, il mondo che ci circonda si adatti ai corpi e alle esigenze maschili: i telefoni vengono sviluppati in base alla misura delle mani degli uomini, la temperatura media degli uffici viene tarata sul metabolismo maschile e così via. “Dai progetti di sviluppo agli smartphone, dalle tecnologie mediche ai fornelli, la produzione di strumenti (materiali e immateriali) che non tengono conto delle nostre esigenze è sterminata", scrive Criado Perez. Ed è per questo che "spesso quegli strumenti ci tradiscono alla grande". "Il loro tradimento si ripercuote sulla nostra vita", aggiunge l'autrice, "ci rende piú povere, ci fa ammalare e in certi casi addirittura ci uccide. Forse i progettisti sono convinti di ideare oggetti destinati a tutti, ma in realtà lavorano in special modo per gli uomini". Così, spesso ci troviamo a pensare di avere davanti un oggetto o uno strumento pensato anche per le donne, quando in realtà non è così (come in questi sei casi citati dalla CNN).
1. Chitarra (ma anche pianoforte)
Quando si parla di gender gap nella musica raramente si considera questo aspetto: gli strumenti musicali sono stati pensati, storicamente, dagli uomini per gli uomini. Nel 2015, la musicista Annie Clark, meglio nota come St. Vincent, ha collaborato con il produttore di chitarre Ernie Ball Music Man, Clark per sviluppare una chitarra elettrica che, per la prima volta, fosse pensata per il corpo femminile, più leggera e con una forma che lasciasse spazio anche al seno e si adattasse al fisico femminile.
Lo stesso vale per il pianoforte. Secondo uno studio australiano l'87% delle pianiste ha un'apertura delle mani inferiore a 8,5 pollici che è la dimensione necessaria per suonare un intervallo di 10 note su un pianoforte standard. Per gli uomini vale solo nel 24% dei casi.
2. Tute spaziali
Non sono certo un prodotto di uso comune, ma le tute spaziali costituiscono un esempio perfetto di come certi oggetti siano stati pensati per gli uomini e poi, solo successivamente, adattati al corpo femminile. Nel 2019 dopo aver pubblicizzato la "prima passeggiata spaziale interamente al femminile", la NASA ha rimandato la missione perché - per quanto possa sembrare assurdo - mancavano tute spaziali per donne. "Produciamo un'altra tuta" aveva twittato esasperata Hillary Clinton, ma non è un'operazione facile.
Oggi si cerca di tenere conto maggiormente di corpi diversi nella progettazione delle tute spaziali. "Stiamo prendendo in considerazione una gamma più ampia di persone rispetto al passato", ha dichiarato alla CNN Tammy Radford, responsabile del programma di tute spaziali Axiom, "In genere, le donne hanno una statura più bassa nella fascia percentile, e vogliamo includerne di più".
3. Sellino della bicicletta
Se usi un sellino da bicicletta pensato per un uomo, te ne accorgi. Succede spesso, però, dato che i sellini da donna, soprattutto quando si tratta di biciclette sportive, sono meno diffusi ed esistono da meno tempo. Nel 1985, la designer Georgena Terry, stufa di sentire le donne lamentarsi dei dolori causati dalla sella delle loro biciclette, ha lanciato Terry Precision Bicycles for Women e sviluppato un modello di sella che si adatta ai glutei femminili.
"È ancora un mondo dominato dagli uomini, e questo non è cambiato", ha dichiarato Terry in un documentario del 2013. "Parte di questa resistenza, francamente, è più legata al 'non volersi prendere il tempo di capire la scienza'. E lo trovo molto deludente, perché siamo una società che continua a dire di volere un approccio scientifico".
4. Manichino per il crash test
Che succede se la sicurezza dei veicoli viene testata usando solo manichini che replicano il corpo maschile? Il manichino per crash test più usato al mondo è l'Hybrid III, dimensionato in base all'altezza e al peso di un "uomo medio", ovvero 1,75 m di altezza e 74 kg di peso. Ok, esiste anche l'Hybrid III 5th, usato per i test femminili, ma si tratta di una versione ridotta di quello maschile. Il problema è che le donne non sono semplicemente degli uomini con dimensioni inferiori: gli studi mostrano che il corpo femminile ha una risposta biomeccanica diversa alle collisioni.
Nel 2022 l'ingegnera svedese Astrid Linder ha sviluppato il primo manichino da crash test al mondo basato sul corpo di una donna media tenendo conto delle differenze di genere nell'antropometria, ma anche delle caratteristiche specifiche di articolazioni, massa grassa e muscolatura femminile. Il problema, però, rimane a monte, nella scelta di acquistare e utilizzare manichini più specifici. Quelli pensati per le donne sono ancora poco diffusi e anche se è vero che gli uomini hanno più probabilità di essere coinvolti in un incidente stradale, gli studi ci dicono che le donne hanno più probabilità di riportare lesioni gravi.
5. Sedia da ufficio
Abbiamo dovuto aspettare il 2009 perché la designer svedese Monica Förster ideasse "la prima sedia da ufficio ergonomica al mondo per donne". Prodotta da Officeline, si chiama "Lei" e si basa su studi sulla postura femminile che tengono conto di ogni aspetto che può coinvolgere la seduta: dove si appoggiano i gomiti, dove si piegano le ginocchia, dove posizionare il supporto lombare. Del resto non è una novità che gli ambienti di lavoro siano sessisti anche a livello di design e ambiente: uno studio sui reclami relativi alla temperatura tenuta in ufficio, ad esempio, ha evidenziato che i gradi dell'aria condizionata tendono a venire tarati sugli uomini, così per le donne fa sempre troppo freddo.
6. Scarpe da calcio
Fino a poco tempo fa, le scarpe da calcio in commercio non erano progettate specificamente per le donne. Le calciatrici dovevano quindi accontentarsi di scarpe da uomo in taglie più piccole e in certi casi persino scarpe da calcio per bambini. Nel 2018 la fisica e imprenditrice Laura Youngson ha fondato IDA Sports, un'azienda che produce calzature di qualità "per atleti tradizionalmente considerati in secondo piano". Youngson e il co-fondatore Ben Sandhu hanno consultato centinaia svariati esperti podologi e specialisti in medicina sportiva per sviluppare un modello di scarpa con i tacchetti per le calciatrici.
Non è solo una questione di principio: scarpe con tacchetti inadatte possono causare problemi ai piedi, facilitare la rottura del crociato anteriore, lesioni agli arti inferiori e distorsioni alla caviglia. Dopo Youngson qualcosa si sta muovendo e nel 2021 Puma ha lanciato la sua prima scarpa da calcio femminile.