Incinta di otto mesi e mezzo, Cassie Ventura ha testimoniato contro l’ex compagno Sean “Diddy” Combs, accusandolo di stupro, abusi e traffico sessuale. La sua denuncia ha dato il via a un’inchiesta che oggi vede il rapper imputato per cinque capi d'accusa federali e potrebbe costargli l’ergastolo.
"Giusto è giusto e sbagliato è sbagliato, sono qui per fare la cosa giusta", ha detto Casandra "Cassie" Ventura quando le è stato chiesto perché stesse testimoniando contro l'ex compagno, il rapper, produttore e fondatore dell'etichetta Bad Boy Records, Sean "Diddy" Combs nel processo che lo vede imputato per tratta di esseri umani e di essere a capo di un’organizzazione criminale volta allo sfruttamento sessuale di decine di persone.
Ventura, che è incinta di otto mesi e mezzo, ha deciso di presentarsi nell'aula del tribunale di New York City. A suo fianco il marito e padre dei suoi figli, Alex Fine, il fratello e un gruppo di amici e familiari. Proprio Fine sulla scelta della moglie di non rinunciare a partecipare al processo nonostante lo stato avanzato di gravidanza, ha detto: "Ho provato un enorme orgoglio e un amore travolgente per Cass. Ho provato una profonda rabbia per il fatto che sia stata costretta a sedersi di fronte a una persona che ha cercato di spezzarla. Quindi, a lui e a tutti coloro che lo hanno aiutato lungo il cammino, sappiate questo: Non ci siete riusciti. Non avete spezzato il suo spirito né il suo sorriso che illumina ogni stanza. Non avete spezzato l'anima di una madre che regala gli abbracci migliori e gioca ai giochi più stupidi con le nostre bambine. Non avete spezzato la donna che mi ha reso un uomo migliore".
Fine ha anche aggiunto una frase che ha un valore speciale, visto il contesto in cui è stata detta: "Non ho salvato Cassie, come alcuni hanno detto. Dire questo è un insulto agli anni di doloroso lavoro che mia moglie ha fatto per salvare se stessa. Cassie ha salvato Cassie. Solo lei si è liberata da abusi, coercizioni, violenze e minacce. Ha fatto il lavoro di combattere i demoni che solo un demone stesso avrebbe potuto farle. Tutto quello che ho fatto è stato amarla come lei ha amato me.".
Dalla denuncia al processo
Il ruolo di Ventura in questo processo è particolarmente cruciale e complesso, primo perché le indagini nei confronti di Combs sono partite grazie alla sua denuncia, avvenuta nel novembre del 2023, per stupro e ripetuti abusi fisici, e secondo perché sapeva che la difesa del suo ex avrebbe, come ha effettivamente fatto, tentato di mettere in discussione la credibilità delle sue accuse, presentandola come una partecipante consenziente alle attività sessuali di Combs.
Hanno, cioè, attuato il più classico schema del victim blaming, nonostante lei stessa abbia raccontato di soffrire di disturbo post-traumatico dal 2018, con episodi di svenimenti e sonnambulismo, peggiorati fino al punto di portarla al tentato suicidio. Un episodio in particolare, avvenuto nel 2023 durante la registrazione di un videoclip musicale, l’avrebbe gettata in uno stato di profondo malessere perché le avrebbe sbloccato ricordi legati agli abusi subiti nel periodo in cui stava con P. Diddy. Tornata a casa, avrebbe confidato al marito Alex Fine di "non farcela più", per poi tentare di gettarsi in mezzo al traffico. Fu lo stesso Fine a salvarla, quella volta sì, per davvero. Ma cos'è stata costretta a subire Cassie Ventura dal 2005 al 2017, periodo nel quale è stata la compagna di uno dei rapper e produttori più potenti e influenti al mondo?
Cosa sono i freak off secondo Cassie Ventura
Ventura ha parlato di come venivano organizzati i cosiddetti “freak off”: presunte orge in cui spesso si faceva uso di droghe, che potevano durare anche diversi giorni e in cui sia lei sia altre donne, secondo l’accusa, venivano costrette a fare sesso con dei sex worker, mentre il rapper filmava tutto e si masturbava.
"All’inizio ero ingenua e innamorata". Ben presto il rapper ha cominciato a controllare ogni aspetto, dalla acconciatura al colore delle unghie. "Sean controllava gran parte della mia vita, che si trattasse della mia carriera, del mio modo di vestire, di tutto. Non sentivo di avere molta voce in capitolo a quel tempo, essendo una persona davvero super giovane, ingenua e totalmente compiacente".
La donna, oggi 38enne, ha raccontato ai giurati che tutto questo succedeva quando aveva 22 anni – un periodo in cui si descriveva come ingenua e innamorata del capo della sua etichetta, Combs appunto – e che da quel momento gli incontri sessuali "umilianti" e durati giorni con Combs e altri uomini, spesso escort, si sono verificati quasi settimanalmente.
Ventura ha detto che gli altri uomini venivano pagati migliaia di dollari e che il loro compenso era subordinato al completamento della prestazione sessuale. Combs orchestrava e controllava.
I luoghi variavano, l’organizzazione era più o meno la stessa. Suite d’albergo e camere da letto erano rifornite di flaconi di olio per bambini, lubrificante e candele profumate. Negli anni successivi, ha affermato, l’illuminazione è stata sostituita da luci LED colorate, come quelle utilizzate negli studi di registrazione. "Era la sua fantasia", ha detto la donna. "Controllava la situazione. La dirigeva. Era lui a occuparsi delle luci. Ci diceva dove stare, cosa dire, come comportarci".
Controllo, ricatti e violenza
Sempre secondo quanto riferito da Ventura, le droghe illegali che venivano usate dai partecipanti dei freak off – tra cui ecstasy, cocaina, marijuana, ketamina e funghi allucinogeni – venivano acquistate e messe a disposizione dallo stesso Combs. La donna ha aggiunto che, all’inizio, partecipava a queste feste per compiacere Combs: "Ero innamorata e volevo renderlo felice, non sapevo in cosa si sarebbe potuto trasformare".
Presto però gli fece presente di voler smettere, perché i freak off la facevano sentire "orribile", "umiliata" e "inutile". In più la facevano star male fisicamente, visto che ha avuto più volte delle infezioni al tratto urinario. Non poté però rifiutarsi, perché Combs la ricattava minacciando di diffondere i suoi video (si chiama revenge porn, ndr), diventati un "materiale di ricatto".
La rottura e l’ultima violenza
In più lei aveva paura per la sua stessa incolumità, visto che da quando aveva 22 anni Combs la abusava fisicamente. "Mi schiacciava la testa, mi buttava a terra, mi trascinava, mi prendeva a calci, mi calpestava se ero a terra". Abusi che si verificavano frequentemente, provocando "labbra spaccate, gonfie, occhi neri, lividi". Tanto che lei era preoccupata di farlo arrabbiare e di poter far innescare la sua ira. Ventura ha anche detto di aver subito uno stupro nel 2018 nella sua casa di Malibù, poco dopo la fine della loro relazione. Ha raccontato che quel giorno lei e Combs avevano avuto una conversazione durante un pranzo in cui avevano deciso di chiudere definitivamente i rapporti; poi però Combs era andato a casa con lei, e l’aveva violentata nel soggiorno.
Sempre secondo i documenti, allorché Sean Combs venne a scoprire che Cassie Ventura aveva avuto una “breve liaison” con il rapper Kid Cudi nel 2011, le disse che avrebbe bruciato l'auto dell'artista di Cleveland. E in effetti, nel gennaio del 2012, la macchina di Kid Cudi ha preso fuoco a causa di un “dispositivo incendiario”, stando a dei documenti dei pompieri di Los Angeles di cui sarebbe entrata in possesso anche la rivista Rolling Stone. Va detto anche che Kid Cudi ha dichiarato, al New York Times e per mezzo di un portavoce, che una delle sue auto era esplosa. Sean Combs manifestò, in quel frangente e tramite avvocato, la sua totale estraneità ai fatti.
“Mi sentivo intrappolata”: il trauma e le conseguenze
Durante le numerose ore di testimonianza, Ventura è crollata quando ha cercato di spiegare perché continuasse a stare con lui. "Non volevo che succedesse niente di male", ha detto, chiarendo che intendeva riferirsi alla "violenza" di Combs nei suoi confronti, così come il fatto che lui trovasse un’altra donna disposta a fare sesso con lui. "Quando tieni davvero a qualcuno e ne sei innamorato, non vuoi deluderlo". Ma continuare a partecipare a questi incontri sessuali ha avuto un impatto negativo sulla sua salute mentale. "Mi sentivo orribile con me stessa. Mi sentivo disgustosa. Ero umiliata. Non avevo le parole per esprimere quanto mi sentissi orribile in quel momento". Ma Combs la teneva sotto costante ricatto attraverso i video di cui era in possesso: "Mi sono sentita intrappolata. Qualunque cosa non lo avrebbe fatto arrabbiare o minacciarmi, lo avrei fatto".
I legali di Combs, dicevamo, sostengono invece che tutti gli atti sessuali che avvenivano di freak-off siano stati consensuali, tanto che il rapper si è dichiarato non colpevole negando tutte le accuse. Per sostenere questa tesi, la difesa ha mostrato decine di messaggi ed email che Ventura e Combs si scambiarono durante la loro relazione, tra cui uno dell’agosto 2009 in cui lei scriveva di essere "sempre pronta per i FO [freak off]". In altri Ventura faceva riferimento alla scelta delle stanze, dei materiali da usare e delle persone da coinvolgere nelle feste. Secondo la difesa, queste conversazioni dimostrerebbero che Ventura partecipò volontariamente ai freak off. Durante l’interrogatorio, Ventura ha detto di ricordare poco quei messaggi: non ne ha negato l’autenticità, ma ha spiegato che furono scritti in un contesto di forte pressione, e che il suo comportamento era spesso influenzato dalla necessità di evitare reazioni aggressive o ritorsioni da parte di Combs.
Le accuse a carico di Sean “Diddy” Combs
Dopo quella iniziale di Ventura, Combs ha ricevuto 78 denunce per abusi sessuali (incluse quattro che sono state ritirate o chiuse con un accordo) da parte di 86 persone, alcune delle quali minorenni all’epoca dei fatti: 47 donne e 39 uomini. La maggior parte delle accuse è legata al contesto dei freak off organizzati da Combs. Nello specifico, dunque, Sean Combs deve rispondere di cinque capi d'imputazione, ovvero associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, due accuse di traffico di esseri umani a fini sessuali con le aggravanti di coercizione, dolo e frode, e altrettante di trasporto di persone tra Stati USA per farle prostituire. Le imputazioni per traffico di esseri umani e quelle di estorsione potrebbero costare all'artista l'ergastolo, con una pena detentiva minima di quindici anni nel caso di tutti i reati sessuali. Diddy, al quale la libertà provvisoria su cauzione è già stata negata diverse volte e che si trova dietro le sbarre da settembre, ha respinto ogni accusa.
"Combs ha abusato e sfruttato le donne per anni", ha detto dal canto suo procuratore federale Damian Williams, come riporta il Guardian, "ha usato la forza, le minacce di forza e la coercizione per indurre le vittime a impegnarsi in prestazioni sessuali prolungate con sex worker maschili, alcuni dei quali ha trasportato o fatto trasportare oltre i confini statali". Secondo Anna Cominsky, direttrice del centro di difesa penale presso la New York Law School, il problema principale per Combs è proprio l'accusa di racket: "Non è solo la sua condotta personale ma piuttosto il fatto che aveva un'intera organizzazione che lo aiutava a facilitare l'attività criminale. Una volta che hai quell'accusa è una battaglia in salita per la difesa.".