Elena Maraga ha 29 anni e fino ad oggi aveva lavorato come maestra in una scuola per l’infanzia privata cattolica in provincia di Treviso. Poi è successo qualcosa che l'ha portata prima ad avere una sospensione, e poi il licenziamento.

Tutto è iniziato, come ha raccontato Maraga in alcune interviste, da una mamma che è riuscita a risalire al suo profilo privato di OnlyFans tramite Instagram: la maestra, infatti, aveva un profilo pubblico su Instagram collegato a un secondo profilo privato sempre su Instagram, dove pubblicava i link per accedere ai contenuti di OnlyFans.

Cosa c’è dietro la scelta di Maraga

Per chi non lo sapesse, OnlyFans è una piattaforma in cui i creator pubblicano messaggi, foto, video e più in generale contenuti esclusivi per i fan in cambio del pagamento di un abbonamento.
Tra le ragioni del successo di OF, ci sono due aspetti cruciali: il primo è che, a differenza del competitor Patreon, qui, sono ammessi anche contenuti espliciti; l’altro è la fidelizzazione indotta dalla formula degli abbonamenti mensili, che assicura ai creatori entrate ragionevolmente certe.

Una frontiera interessante anche per artisti, influencer, sportivi: qui infatti, oltre a video e immagini esplicite, si vendono corsi di fitness, meditazione, cucina. Ma a promettere il miraggio di facili guadagni sono soprattutto i contenuti sessuali, erotici o pornografici, che non conoscono crisi: basta una carta di credito, come su Amazon.

Per questo motivo, per l'associazione immediata tra OF e contenuti per adulti, è subito scattata una segnalazione alla responsabile delle insegnanti e al dirigente della scuola per l’infanzia dove la donna lavorava come maestra. Tra le famiglie dei bambini, invece, da una parte c'è stato chi ha chiesto di mandare via l'insegnante, dall'altra chi ha difeso la libertà individuale. Ieri si è svolto un incontro nell'istituto, che contesta alla giovane una condotta non in linea con l'impronta religiosa della struttura. A sostegno della maestra si sono anche espressi alcuni genitori, per i quali non è influente sulla sua attività educativa l'occupazione "esterna".

Il licenziamento e la difesa della maestra

Nonostante il supporto consistente ricevuto dalla donna, l’istituto, lo scorso marzo, aveva deciso di sospenderla temporaneamente senza stipendio, mentre oggi è arrivata la notizia del suo licenziamento.

A rendere pubblica la decisione è stata la stessa Maraga durante una puntata del programma La Zanzara su Radio 24, dove ha spiegato che il provvedimento è stato preso "per giusta causa, per comportamento inappropriato, perché si è incrinato il rapporto di fiducia".

Maraga, tuttavia, aveva fatto notare di non aver firmato "qualcosa nel contratto che riguardasse la necessità di non pubblicare contenuti social", aggiungendo uno spunto senza dubbio interessante, ovvero che se alcuni padri avevano visitato il suo profilo "significa che sono iscritti ad OnlyFans quindi non si capisce dove stia il problema" e che lei altro non era che "un’educatrice che accudisce i bambini" mentre "nel resto della vita fa quello che vuole (…) . Non mi sono vergognata e non mi vergogno di quello che ho fatto. Dal momento in cui la professione viene svolta bene e vengono trasmessi ai bambini i valori comuni, non vedo il problema".

Di tutta risposta, la Fism, la Federazione italiana scuole materne che riunisce le scuole dell’infanzia paritarie, cattoliche o di ispirazione cristiana di cui fa parte anche quella dove lavorava Maraga, aveva annunciato, su spunto di questa vicenda, l’approvazione di un codice etico per disciplinare il comportamento degli e delle insegnanti sui social media.

Il ministero interviene

Vicenda su cui era intervenuto anche il ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato dal leghista Giuseppe Valditara, che aveva detto di voler aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Il regolamento è stato modificato l’ultima volta nel luglio del 2023 con l’introduzione, tra le altre cose, di norme specifiche che disciplinano i comportamenti sui social network dei e delle dipendenti pubbliche.

All’articolo 11-ter del codice si dice che "nell’utilizzo dei propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza". Si dice anche che "il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale".

Ogni amministrazione in ogni caso può poi dotarsi di regole di condotta specifiche per ciascuna piattaforma, che tengano conto anche dei livelli gerarchici e di responsabilità dei dipendenti.

Due vite incompatibili?

Secondo la direzione dell'istituto, dunque, le due dimensioni della vita di Maraga – quella professionale da educatrice e quella privata da content creator – non potevano convivere, in particolare per il tipo di valori che la scuola si propone di trasmettere. Maraga, però, ha più volte ribadito di non aver mai mischiato i due ambiti: “Fare foto compromettenti non ha mai compromesso la mia professionalità nel lavoro”, ha dichiarato. E ha aggiunto: “Mi hanno attaccata dicendo che cercavo attenzione mediatica. In realtà, nessuno della scuola ha mai cercato un confronto diretto con me. Hanno sempre comunicato solo attraverso lettere. Mi ha colpito che proprio una scuola cattolica, che dovrebbe predicare il dialogo e la comprensione, abbia deciso di trattare così una sua dipendente”.

E alla domanda sul perché avesse deciso di aprire un profilo OF, Maraga aveva risposto: “Con uno stipendio di 1.200 euro al mese non si può vivere. È questo il problema. Ho cercato un modo per integrare il reddito senza venir meno ai miei doveri sul lavoro.".
La 29enne ha anche annunciato ai microfoni de La Zanzara di voler procedere con un ricorso.

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