Per la seconda volta una donna è stata messa fuori gioco da Donald Trump. Lo spoglio dei voti non è ancora terminato, ma la vittoria dell'ex tycoon alle elezioni presidenziali è già una certezza. I numeri per governare ci sono e i messaggi dei principali leader politici cominciano a fioccare da ogni parte del mondo, chi più chi meno preoccupato di cosa accadrà nei prossimi quattro anni. L'imprevedibilità di Trump, lo rende una figura temibile, una mina vagante che potrebbe far inceppare alcuni meccanismi e rompere storiche alleanze, ma anche l'elemento disturbatore che potrebbe rompere lo status quo che vede l'Europa chiusa tra due guerre e portare un cambiamento radicale nel panorama politico internazionale, magari riuscendo a strappare anche accordi di pace. Ma cambiamenti si prevedono anche sul fronte interno: il neoeletto è ossessionato dalla lotta all'immigrazione illegale e dal taglio della spesa pubblica, e farà di tutto per promettere l'abbassamento delle tasse annunciato, a patto di riuscire a recuperare altrove le risorse sufficienti. Costituzionalmente non rieleggibile, al suo secondo mandato Trump non ha nulla da perdere e farà quanto in suo potere per "fare di nuovo grande l'America". Ma a che prezzo e cosa cambierà per le donne adesso?
Diritti delle donne, cosa cambia con l'elezione di Trump
Il sostegno di afroamericani, latinos e donne sperato da Kamala Harris non è arrivato. Questo significa che, al netto di quanto paventato dall'establishment democratica, queste fasce della popolazione non si sono sentite minacciate dalla politica di Trump. L'abrogazione della sentenza Roe vs Wade risale a oltre due anni fa e, per quanto resti un clamoroso passo indietro, molti Stati hanno reagito votando autonomamente proprie leggi che in parte sono riuscite a neutralizzare questo provvedimento come in California, Michigan, Vermont e Arizona. Ci sono però Paesi come la Florida, il Nebraska e il South Dakota dove il referendum che chiedeva di portare l'interruzione di gravidanza da 6 a 24 settimane non è passato per pochissimi voti ed è qui che si profilano i maggiori problemi per le donne.
Già fortemente svantaggiate in Texas, dove permane il divieto a qualsiasi tipo di aborto anche per incesto o stupro, le donne saranno costrette a ricorrere a costose cliniche private oltre confine, sobbarcandosi le spese del viaggio, del soggiorno e delle cure mediche. In caso di impossibilità economica, il ricorso a trattamenti clandestini e dunque pericolosi anche per la salute sarà un rischio sempre più concreto che metterà a rischio tantissime di loro, soprattutto appartenenti alle fasce più deboli della popolazione. Per loro Donald Trump, che è riuscito a incassare il sostegno dei cattolici, non sembra intenzionato a fare nulla, preferendo una gestione locale del tema, come se l'aborto non fosse un diritto da rivendicare e difendere in nome di tutti.
Sempre in tema di diritti civili, il rischio è che anche i matrimoni tra omosessuali e tutte le politiche a favore della comunità Lgbt promosse in questi anni possano essere notevolmente ridimensionate, e affidate ai singoli Stati come avviene per l'aborto. In questo modo ci sarebbe una disparità di trattamento lesiva delle libertà personali (anche delle donne). C'è poi il tema della sanità: nel suo precedente mandato Trump operò tagli dei fondi al sistema sanitario e arrivò persino ad avviare le procedure per il ritiro degli Stati Uniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Il miliardario decise inoltre di non aderire al programma Covax di gestione comune dell'acquisto di vaccini anti-Covid, finalizzato a consentire che essi arrivassero anche ai Paesi poveri. Con il suo ritorno alla Casa Bianca Trump potrebbe proseguire su questa strada per cercare di minare i negoziati per un trattato globale sulle pandemie. Anche in questo caso a pagare i costi più alti sarebbero i cittadini con un basso reddito, a partire dalle donne, che non possono sobbarcarsi il costo di un'assicurazione.
Tra i provvedimenti più paventati, specialmente per il futuro delle donne, c'è poi l'uscita dagli accordi di Parigi 2030 e il totale disimpegno dalle politiche contro il cambiamento climatico. Come emerso più volte da studi di settore, le donne e le ragazze sono le più colpite dalle conseguenze estreme del climate change, e quelle più esposte agli effetti della violenza economica quando un Paese perde tutto a causa di siccità, trombe d'aria, alluvioni e nubifragi. Ecco nuovamente un rischio per la popolazione femminile. Il vento in Usa sta per cambiare e le prime ad accorgersene saranno proprio le donne che non hanno voluto votare per Kamala Harris.