È stata la giudice statunitense Loretta Preska, che ha deliberato sulla causa per diffamazione intentata da Virginia Giuffre contro l'ereditiera Ghislaine Maxwell, ad aver concesso la pubblicazione in chiaro sugli atti dei nomi delle persone associate con Jeffrey Epstein e coinvolte nella causa che ha a che fare con sfruttamento di minori, abusi sessuali, e molto altro. Nomi pesantissimi, ma già noti, che comprendono quello dell'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton al principe Andrew, che proprio per il suo coinvolgimento nella vicenda nel 2022 ha perso il titolo di Colonnello dell’ordine della Giarrettiera e pure quello di altezza reale. Ma andiamo con ordine. Jeffrey Epstein è noto per essere stato un uomo ricchissimo, amico di politici americani e stranieri, di diversi membri del congresso e anche di importanti e attuali primi ministri europei. Da dove arrivasse quella sua ricchezza e come abbia fatto a tessere una così proficua rete di rapporti sociali, non è chiarissimo. Certamente ad aiutarlo nella sua scalata sociale è stata la compagna di vita e di crimini Ghislaine Maxwel, ereditiera e socialite che faceva scintille da Londra a New York tra gli anni '80 e '90.

Ultima dei nove figli della storica francese Elisabeth Meynard e l’editore britannico Robert Maxwell, dopo la misteriosa morte del padre avvenuta nel 1991, ma soprattutto dopo la scoperta di una grossa truffa che l’imprenditore per anni aveva perpetrato a danno dei suoi dipendenti attingendo ai loro fondi pensione, Ghislaine s'è trasferita per sfuggire allo scandalo, ma anche da lì ha continuato a coltivare le altolocate amicizie. In primis quella con il principe Andrew. Ed ecco l'anello di congiunzione tra i due uomini: Maxwell si fidanza con Epstein, gli presenta il fu altezza reale, e i due diventano non solo grandi amici, ma probabilmente anche complici dei crimini sopra citati.

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Ma torniamo, appunto, alle indagini e al processo. Dopo il suicidio di Epstein, Ghislaine è riuscita a far a perdere le proprie tracce. Fino al 2 luglio 2020, quando è stata rintracciata e arrestata. Nel 2021 la giustizia americana l'ha giudicata colpevole in quanto procacciatrice di giovani donne, molte delle quali minorenni, che Epstein regolarmente stuprava. Secondo l’accusa era lei a occuparsi di gestire gli incontri con le ragazze o addirittura di adescarle e per questo dovrà scontare vent'anni di carcere. Ed è stato proprio l'arresto di Maxwell a far tremare il duca di York, perché era soprattutto lei che avrebbe potuto scoperchiare il vaso di Pandora e raccontare tutta la verità. Non è andata così.

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La complice di Epstein ha incolpato solo ed esclusivamente l'ex fidanzato, mentre ha sempre difeso il duca di York, non si sa se per "lealtà" o se per pressioni da parte di Buckingham Palace. Ma ha fatto ancora di più: a gennaio 2023, nella sua prima intervista ad TvTalk (emittente britannica) post sentenza, la donna ha detto che la foto del principe Andrea con una 17enne, l'americana Virginia Giuffre che lo ha accusato di stupro, sarebbe "un falso". La foto di cui si parla è celeberrima ed è quella costantemente utilizzata dai media a corredo delle accuse di Virginia Giuffre contro Andrew. La donna, che sostiene di aver conosciuto il principe tramite Epstein, lo accusa di aver abusato sessualmente di lei per tre volte nel 2001, quando aveva 17 anni, a Londra, New York e nelle Isole Vergini. Per tacitare lo scandalo, che rischiava di vederlo sul banco degli imputati in Usa, nel febbraio dello scorso anno il principe ha siglato con lei un accordo extragiudiziale, pagando milioni di dollari (recuperati anche vendendo il suo chalet in Svizzera) pur di evitare il clamore di una situazione davvero imbarazzante per la famiglia reale. Andrew ha così evitato una possibile condanna, ma ha perso il titolo di Sua Altezza Reale. Una degradazione in piena regola attuata dalla regina Elisabetta che, a poche ore dalla decisione del giudice Usa Lewis Kaplan di respingere la richiesta di archiviazione e procedere con il processo a carico del duca di York per molestie sessuali ai danni di Virginia Roberts Giuffre, ha preso punito così il figlio terzogenito, il, come si dice da sempre, più amato dei quattro. Questo il riassunto per sommi capi di una delle più intricate vicende processuali che abbiano mai coinvolto al contempo Stati Uniti e Gran Bretagna. Vicenda, tuttavia, affatto conclusa. Giovedì 4 gennaio 2024, come promesso dalla giudice Loretta Preska dalla quale siamo partiti, è stata rilasciata una nuova serie di documenti relativi agli abusi sessuali del finanziere caduto in disgrazia Jeffery Epstein e dentro c'è di nuovo il nome del principe Andrew.

Gli ulteriori 19 documenti, per un totale di circa 300 pagine, si aggiungono alle oltre 900 già rese pubbliche mercoledì 3 gennaio, e il cui rilascio ha scatenato una tale frenesia online da mandare in crash il sito web che conteneva i documenti. Sebbene molti dettagli fossero già pubblici, queste pagine ora "in chiaro" hanno più valore simbolico, per adesso, che giuridico, poiché gettano nuova luce sulla vastità della ricca e potente orbita di Epstein e solidificano le certezze di una sua profonda e inquietante relazione con il terzogenito di Elisabetta II. Il rilascio di queste carte, insomma, riduce ogni speranza che il duca di York ( menzionato più di 70 volte in quasi 1.000 pagine di interviste e trascrizioni) aveva di riabilitare la propria reputazione. Non pare siano emerse nuove accuse, ma le già note, come il palpeggiamento non consensuale del seno della testimone Johanna Sjoberg, in un folle incontro nell'appartamento londinese di Ghislaine, con la stessa Maxwell presente (e con presente anche una bizzarra versione marionetta del principe, ma non andiamo oltre che la materia è respingente) alle affermazioni di aver fatto sesso con una minorenne Virginia Giuffre, vengono rinnovate. In particolare un documento riguardante Jane Doe n. 3, che si ritiene essere Giuffre, sostiene che la donna fu “costretta ad avere rapporti sessuali con il principe, quando era minorenne, in tre luoghi geografici separati: a Londra (nell'appartamento di Ghislaine Maxwell), a New York e sull'isola privata di Epstein nelle Isole Vergini americane (in un'orgia con numerose altre minorenni)”. Epstein le ordinò di "dare al principe tutto ciò che avesse chiesto e chiese a Jane Doe n. 3 di riferirgli i dettagli dell'abuso sessuale". Giuffre ha affermato di essere stata vittima di tratta da Epstein e Maxwell e costretta ad avere rapporti sessuali in questi stessi tre luoghi con Andrew quando aveva 17 anni, cosa che Andrew ha negato categoricamente.

Ma c'è un'altra conferma, in questi nuovi documenti, e cioè la paura di Maxwell di essere interrogata sui suoi legami con Andrew. Nella sua deposizione, Maxwell ha detto che il principe era stato solo una volta sull'isola caraibica di Epstein ma che quel giorno "non c’erano ragazze sull’isola. Niente ragazze, niente donne, a parte il personale che lavora nella casa. Non c'era nessuna donna al di fuori delle cuoche e delle donne delle pulizie". Andrew ha negato qualsiasi addebito, incluso l’accordo con Giuffre nel 2022. In quell’accordo ha affermato di "essere dispiaciuto per la sua associazione con il nome Epstein" e di lodare "il coraggio della signora Giuffre e delle sopravvissute nel difendere se stesse e le altre". Buckingham Palace ha rifiutato di commentare i documenti poiché Andrew non è più un reale attivo. In una precedente dichiarazione sui legami con Epstein, il palazzo ha affermato che Andrew “deplora lo sfruttamento di qualsiasi essere umano e l’idea che condonerebbe, parteciperebbe o incoraggerebbe qualsiasi comportamento del genere è ripugnante”.

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Dunque, la maggior parte delle informazioni contenute nei documenti, era già stata divulgata nel corso degli anni attraverso i media e altri processi giudiziari. Compresi i nomi di altri personaggi altisonanti tirati in ballo durante il processo. In primis l'ex presidente Bill Clinton, che, come emerge dalla testimonianza desecretata di Maxwell, avrebbe viaggiato a bordo dell'aereo privato Lolita Express di Epstein in molte occasioni. Clinton è menzionato oltre 50 volte nei documenti ma per adesso, come conferma Abc News, “non c'è alcuna indicazione che il materiale sotto sigillo contenga evidenze di condotte illecite” nei traffici sessuali del finanziere. I rapporti tra l'ex Presidente ed Epstein erano noti: i suo nome era stato fatto da Virginia Giuffre, una delle ragazze “dell'harem del magnate”, pur senza attribuirgli condotte illegali. Agli investigatori aveva però ricordato che tra i frequentatori delle residenze del miliardario, tra quella in Florida e nelle Isole Vergini, c'era anche quello dell'ex Presidente. Lo staff di Clinton non ha finora commentato le rivelazioni, limitandosi a rimandare a quanto dichiarato nel 2019, quando il suo nome emerse per la prima volta, ovvero che l'ex presidente "non sapeva nulla" dei reati di Epstein ai tempi in cui si frequentavano. I passaggi più problematici per il 42esimo Presidente degli Usa che emergono dai nuovi documenti sono, però, due. Il primo è quello contenuto in deposizione resa dalla testimone Johanna Sjoberg. Sjoberg ha affermato che Epstein le avrebbe detto che a Clinton "piacciono i giovani e fresche, e si stava riferendo alle ragazze". Il secondo è un atto del processo tra i più importanti emersi il 4 gennaio, e sono le note redatte dagli avvocati di Giuffre, tra cui una che suggerisce che l'ex presidente Clinton potrebbe rappresentare "una figura chiave in grado di fornire informazioni sulla sua stretta relazione" con Epstein e Maxwell.

Altri personaggi che avrebbero avuto contatti con Epstein ma che non sarebbero direttamente coinvolti nelle attività illecite sono l'ex presidente americano Donald Trump, l’ex governatore del New Mexico Bill Richardson, il guru della tecnologia Marvin Minsky, l’agente di modelle francese Jean-Luc Brunel, l’investitore americano Glenn Dubin, il regista Woody Allen e l'artista Jeff Koons. Inoltre, un documento contiene una lunga testimonianza del 2016 di una donna coinvolta, Johanna Sjoberg, che raccontava di aver incontrato Michael Jackson, nella casa di Epstein a Palm Beach, in Florida: la testimonianza non contiene però accuse di qualche tipo nei confronti dello stesso Jackson. Nessuno dei sopra citati, tuttavia, sembra essere oltre ogni ragionevole dubbio del tutto al sicuro. Quel che è sicuro, invece, è che questa lunga storia non è ancora finita.

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