"L'Italia è uno degli ultimi Stati membri dell’Unione Europea in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria, accanto a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania. Un fattore che impedisce lo sviluppo di difese contro l’odio di genere nelle nuove e vecchie generazioni" così recita l'incipit della petizione che in queste settimane sta circolando online via Change.org e sui social. A firmare l'iniziativa che vuole introdurre l'educazione sessuale nelle scuole sono tre attivisti: Flavia Restivo, militante dei Giovani democratici e candidata al comune nella lista Pd lo scorso ottobre; Andrea Giorgini, Pd; Isabella Borrelli, attivista Lgbtq+ e candidata al comune con Roma Futura.
Insieme, i tre hanno lanciato l'istanza su Change.org con l'obiettivo di raccogliere 35mila firme da consegnare in Campidoglio e alla Regione Lazio. Se in un primo momento la richiesta di introdurre l'educazione sessuale a scuola si limita a coinvolgere Roma e regione, l'obiettivo sarebbe poi quello di estendere la legge a tutta Italia. Un percorso che, nonostante quanto si possa pensare, è complicato in uno Stato pur europeo e laico, ma che segue più volentieri il binario di un'educazione religiosa.
"La mancanza dell’educazione sentimentale e sessuale nelle scuole si manifesta in un paese in cui c'è l’esigenza di una riflessione approfondita su materie che riguardano il benessere fisico e psicologico della persona. Allo stesso tempo risultano legate a temi cruciali come la discriminazione di genere, il femminicidio e il mancato rispetto dei diritti civili" si legge nel testo ufficiale, sottolineando l'importanza di un'istruzione che vada a toccare anche la sfera affettiva e sociale. In concreto, ciò che la petizione chiede è: "Introduzione di una formazione obbligatoria nelle scuole superiori della città di Roma e della Regione Lazio, istituendo una Giornata dedicata all’educazione sessuale-affettiva" e "Istituzione di uno spazio online permanente curato da psicologi, divulgatori, sessuologi ed altri esperti del settore che risulti accessibile a studenti, famiglie e professori da ogni dispositivo".
Ad oggi la petizione è arrivata a 34mila firme, quindi a un passo dall'obiettivo, mentre gli attivisti continuano a diffonderla anche tramite Instagram con l'aiuto di psicologhe, scrittrici e divulgatori. Non è raro trovare il profilo Romasextalk impegnato in una diretta Instagram con pagine dedicate all'educazione sessuale come Virgin&Matyr. "La popolazione ha l’urgenza di parlare, confrontarsi e non sentirsi sola nel proprio sviluppo personale, affettivo e sociale" dicono i tre attivisti esortando tutti a fare la propria parte.