Dacia Maraini è una delle più importanti e influenti scrittrici italiane. Il suo primo romanzo è stato pubblicato all'età di 26 anni, seguito da una ventina di romanzi, numerose raccolte di poesie, saggi e cortometraggi. Ha fondato compagnie teatrali, scritto sceneggiature di film e opere teatrali che vengono rappresentate in tutto il mondo. La sua scrittura, celebrata con numerosi premi, è stata tradotta in decine di lingue. Oltre che scrittrice di fama, Dacia Maraini è stata per lungo tempo al centro delle cronache anche per la sua lunga relazione con Alberto Moravia, con cui visse dal 1962 al 1983, accompagnandolo nei suoi viaggi intorno al mondo.

Dacia Maraini, biografia

Figlia dello scrittore e antropologo Fosco Maraini, e della pittrice Topazia Alliata, Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre 1936. Per abbandonare l’Italia fascista il padre chiese di essere trasferito in Giappone, dove Dacia vivrà con la famiglia tra il 1938 e il 1947. Dal 1943 al 1946, la famiglia Maraini fu internata in un campo di concentramento, per essersi rifiutata di riconoscere ufficialmente il governo militare giapponese. Gli anni di sofferenze e privazioni verranno condensati successivamente dalla scrittrice nella sua raccolta di poesie Mangiami pure, del 1978.

dacia maraini biografiapinterest
Leonardo Cendamo//Getty Images

In seguito Dacia Maraini si trasferisce con la famiglia prima a Bagheria, in Sicilia, e poi a Roma, cominciando a collaborare con riviste quali "Nuovi Argomenti" e il "Mondo". Nel 1962 esordisce con il romanzo La vacanza ma alla sua passione per la letteratura si affianca anche quella del teatro, fondando, insieme ad altri scrittori, il Teatro del Porcospino. Lei stessa, dalla seconda metà degli anni ‘60 scriverà molti testi teatrali, tra i quali, Maria Stuarda, Dialogo di una prostituta con un suo cliente e Stravaganza. Nel 1962 Moravia lascerà la moglie, la scrittrice Elsa Morante, per lei.

Nel 1970 dirige come regista il film "L'amore coniugale", con Tomas Milian, tratto dall'omonimo romanzo di Moravia.

Tre anni più tardi nel 1973 Dacia Maraini fonda il Teatro della Maddalena, un teatro gestito da sole donne e dove cinque anni dopo metterà in scena "Dialogo di una prostituta con un suo cliente, che avrà un grande successo anche fuori dall’Italia.

Scrittrice prolifica, pubblica numerosi romanzi di grande successo, tra cui, il più importante sarà La lunga vita di Marianna Ucrìa, che si rivelerà un successo di pubblico e di critica: tradotto in diciotto paesi, le permetterà di vincere il prestigioso premio Campiello nel 1990 e il premio Libro dell’anno. Da ricordare anche Donna in guerra, Isolina e Voci. In ricordo della sua amicizia con Pier Paolo Pasolini pubblicherà in occasione del centenario dalla nascita Caro Pier Paolo.

All’attività di scrittrice e sceneggiatrice si affianca anche quella di poetessa: la prima raccolta di versi è Crudeltà all'aria aperta, del 1966, cui seguiranno Donne mie, Mangiami pure, Dimenticato di dimenticare, Viaggiando con passo di volpe e Se amando troppo.

Le donne, vittime di una società che le violenta fisicamente e psicologicamente, sono una delle tematiche più care dell'autrice. Questo è particolarmente visibile in due delle opere più importanti di dacia Maraini: La ragazza di via Maqueda e La lunga vita di Marianna Ucria.

dacia maraini opere principalipinterest
Roberto Serra - Iguana Press//Getty Images

Dacia Maraini, opere principali

I punti di forza di Maraini sono drammatici e politici, così come lo è stata la sua vita privata. È una femminista e un'attivista politica, ma mentre entrambi i modi di pensare sottolineano la sua scrittura, non è mai politicamente corretta, mettendo in luce anche gli angoli più oscuri della psiche umana. Ma soprattutto è una scrittrice di grande ambizione e sentimento intenso e, sempre, una narratrice avvincente.

La lunga vita di Marianna Ucria

A seguito di abusi sessuali da bambina, la duchessa Marianna (nella vita reale, antenata dell'autore) ha perso sia la voce che l'udito e comunica con gli altri scrivendo appunti. Spirito libero, riesce a educare e liberarsi attraverso la lettura, vivendo in una società che soggioga totalmente le donne. Come un film muto, la narrazione si svolge senza suono, ma nelle abili mani di Maraini, questo silenzio diventa una potente metafora della difficile situazione di una giovane donna cresciuta in un patriarcato impoverito ma orgoglioso.

Bagheria

L’infanzia della scrittrice diventa protagonista di uno splendido romanzo, Bagheria, la città natale siciliana dove hanno vissuto i suoi antenati nobili e alla quale tornò impoverita nel 1947 dopo aver trascorso due anni in un campo di concentramento giapponese durante la seconda guerra mondiale. Dacia Maraini evoca il bellissimo paesaggio, i giardini e le ville, si immerge nella storia della città, ripercorrendo i colori, i sapori, gli odori della terra siciliana, ma anche la crudeltà della mafia e le ingiustizie perpetrate ai danni delle donne.

Buio

Una ragazza albanese di 12 anni viene venduta per prostituirsi in Italia, una bambina di otto anni è costretta dalla nonna a servire un vecchio. La maggior parte delle 12 storie nella raccolta di Dacia Maraini riguarda il tradimento dei bambini da parte degli adulti incaricati di prendersi cura di loro. Con una prosa spontanea e luminosa, Dacia Maraini evoca la cauta innocenza dei bambini maltrattati e la perversione, la confusione o la stupidità dei loro genitori e tutori.

La grande festa

Certamente tra i libri più belli di Dacia Maraini, il testo raccoglie i ricordi dell’autrice lungo tutta la vita. Un ritratto intimo e autobiografico in cui la Maraini rivive le persone che le hanno segnato l’esistenza: il compagno Alberto Moravia, la sorella Yuki, il padre Fosco e molti altri vengono evocati tra le pagine di questo romanzo ricco di emozioni e memoria.