Elsa Morante è stata una delle più popolari e apprezzate scrittrici, saggiste e poetesse di tutta la letteratura italiana. Celebre per i suoi incredibili romanzi e per la tumultuosa storia d'amore con Alberto Moravia, Elsa Morante occupa un posto speciale nel panorama letterario italiano: fu infatti la prima donna a vincere il premio Strega con il romanzo l’Isola di Arturo, mentre il suo romanzo più famoso La storia è considerato uno dei capolavori letterari del ‘900.
Elsa Morante, biografia
Elsa Morante è nata a Roma, il 18 agosto del 1912, la maggiore di quattro figli, figlia di Francesco Lo Monaco e Irma Poggibonsi. Elsa è cresciuta credendo che il secondo marito di sua madre, Augusto Morante, fosse suo padre.
Nel 1922 a famiglia si trasferì a Monteverde Nuovo dove Elsa Morante fin da giovanissima iniziò a scrivere racconti e poesie. Dopo aver completato gli studi, lasciò la famiglia, mantenendosi dando lezioni di greco e latino. I suoi primi racconti sono stati pubblicati su riviste come Il Corriere dei Piccoli, I diritti della scuola e Oggi, alcuni di essi pubblicati con lo pseudonimo di Antonio Carrera.
Grazie al pittore Capogrossi, nel 1936 conosce Alberto Moravia, il grande scrittore romano, autore tra gli altri de Gli indifferenti e La noia. Il matrimonio della Morante con Alberto Moravia, oppositore del governo fascista di Mussolini, la mise in contatto con i maggiori scrittori e intellettuali italiani dell'epoca, tra cui Umberto Saba e Pier Paolo Pasolini.
Il primo libro di Elsa Morante, Il gioco segreto (1941), consisteva in brevi brani, molti dei quali erano stati già pubblicati su periodici. Seguì Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina (1942), un libro per bambini, successivamente ampliato come Le straordinarie avventure di Caterina (1959).
A Roma i due abitano nello storico stabile di via Sgambati, dove nel 1943 l'autrice comincia la stesura di Menzogna e sortilegio. Deve però sospendere il lavoro quasi subito, quando il marito viene indiziato di antifascismo e costretto, insieme con lei, a rifugiarsi sulle montagne di Fondi, in Ciociaria. La ruralità di quei luoghi giocherà un ruolo importante nella sua narrativa successiva.
Menzogna e sortilegio viene pubblicato nel 1948 vincendo il premio Viareggio, e ottenendo un grande successo di critica: verrà poi tradotto in una versione goffamente tagliata in inglese e pubblicato negli Stati Uniti con il titolo House of Liars (1951).
Elsa Morante non fu una scrittrice prolifica. Il suo romanzo successivo, L'isola di Arturo, apparve quasi dieci anni dopo, combinando la fantasia con temi freudiani. Con L’Isola di Arturo Elsa Morante divenne la prima donna a vincere il premio Strega. Durante questo periodo distrusse gran parte dei suoi testi, ma si dedicò ciononostante alla stesura di un romanzo, Lo scialle andaluso per l'antologia Storie italiane moderne, e una lunga poesia, L'avventura, apparsa sulla rivista americana Wake.
Morante e Moravia vissero insieme per venticinque anni. In questo periodo Elsa Morante ebbe una relazione con il regista Luchino Visconti: i due si innamorarono nel 1955 durante il viaggio di Moravia in America. Tuttavia, essendo cattolica praticante Elsa Morante si rifiutò di divorziare da Moravia, nonostante anche lui avesse delle relazioni con altre donne, in particolare con la scrittrice Dacia Maraini. Nel 1958 uscirà la sua raccolta di poesie, Alibi.
A partire dalla fine degli anni '60 Elsa Morante divenne sempre più solitaria. Nei suoi ultimi anni Morante fu costretta su una sedia a rotelle, dopo un incidente in cui si ruppe l’anca. Nell'aprile 1983 tentò il suicidio ingerendo tre diversi tipi di sonniferi e accendendo il gas, ma venne salvata dalla cameriera. Visse per altri due anni e mezzo, leggendo e rileggendo all'ospedale l’Inferno di Dante. Elsa Morante morì di arresto cardiaco a Roma il 25 novembre 1985.
Elsa Morante, opere principali
La trama non è l'elemento centrale nell'opera di Morante, né la preoccupazione neorealistica per la politica di sinistra. Spesso i suoi soggetti sono presi da persecuzioni e ingiustizie ma senza collegamenti diretti con le condizioni storiche e sociali tradizionali, unendo fantasia e realismo per dare risalto a una narrativa di grande respiro e profondità emotiva.
La storia
L'opera principale di Elsa Morante, considerata il suo capolavoro, La storia è ambientata a Roma durante e dopo la seconda guerra mondiale. La storia è incentrata sulle vite di Iduzza, Ida Ramundo Mancuso, maestra per metà ebrea, suo figlio Giuseppe, morto per un attacco epilettico, e Nino, suo figlio maggiore, un fascista che diventa partigiano. Iduzza vive e sperimenta tutti gli orrori della guerra, viene violentata da un soldato tedesco in viaggio per il Nord Africa e combatte per la sopravvivenza con i suoi due figli. Ciascuna delle otto sezioni del romanzo inizia e termina con una breve storia della guerra in corso, narrata dall'onnisciente "Io".
La storia, considerata uno dei capolavori del ‘900, riflette una profonda comprensione della psiche umana e dei processi storici vissuti dalle persone comuni, che sono intrappolate da forze al di fuori del loro controllo.
L’isola di Arturo
Il romanzo segue le vicende di Arturo Gerace, un bambino che si ritrova a crescere da solo nel corso della sua adolescenza sull’isola di Procida. La madre infatti morì dandolo alla luce e di lei Arturo ha solo un ritratto che conserva gelosamente. Ogni sera Arturo, progetta dei viaggi intorno al mondo allo scopo di diventare come suo padre, che, pur non avendo mai conosciuto, considera un mito. Tutto cambierà quando suo padre sposerà un’altra donna, contribuendo a portare a galla tutti i segreti che faranno crollare le “certezze assolute” su cui si fonda la vita di Arturo, che tra un’illusione ed un’altra cerca di proteggersi contro il mondo, per lui racchiuso nella sua amata isola.
Aracoeli
Aracoeli, l'ultimo romanzo di Elsa Morante, è un misto di sogni privati, fantasie, incontri immaginari e flashback, narrato dal nevrotico Emanuele. Aracoeli è sua madre, che subisce improvvisamente un terribile cambiamento: diventa una ninfomane e muore per un tumore maligno al cervello, a causa del suo comportamento selvaggio.
Menzogna e sortilegio
Menzogna e sortilegio, ambientato in una Sicilia moderna e leggendaria, presentava temi centrali nell'opera di Morante: ricordi, sogni e ossessioni che attraversano le generazioni, una persona giovane e sensibile in ribellione alle tradizioni borghesi, un mondo privato minacciato dalla realtà esterna. Il filosofo e teorico della letteratura ungherese György Lukács mise Morante allo stesso livello di Thomas Mann, autore della Montagna Incantata.