“La tua amichevole influencer di quartiere”, così si definisce nella sua bio Instagram Aurora Ramazzotti. E in effetti - anche in questo - è chiara, concisa e dritta al punto. Amichevole: lo conferma il fatto che ogni parola che pronuncia è intonata da un sorriso posato anche sullo sguardo. Influencer: d’altronde solo su Instagram parla a più di 2.5M di follower. Di quartiere: perché nonostante uno stile di vita geo-localizzato in ogni angolo del globo, nelle sue parole c’è un’intimità che sembra di conoscerla da sempre. E in effetti per molti sembra così, figlia d’arte vicina al pubblico al punto da ammettere di non avere molti segreti, “penso che sia dettato dal fatto che sono cresciuta con la paura di nascondere le cose perché era talmente tutto alla luce del sole che mi sembrava stupido farlo”. L’abbiamo incontrata dietro le quinte della nuova campagna iBlues, in cui per la Primavera Estate 2025 si unisce a una crew speciale. Tra passi di danza fra uno scatto e l’altro, salti nella scenografia e sorrisi on & off camera, abbiamo parlato di casa, di stile, di valori da trasmettere e da ricevere e dell’importanza di condividere, ma restando al primo posto.

Da chi è composta la crew della tua vita?
Da me - il personaggio più importante della crew oserei dire - il mio fidanzato, mio figlio, la mia famiglia allargatissima quindi mio padre, mia madre, i miei quattro fratelli, i miei gatti, tutti i cani, tutti i gatti di mio padre, insomma un sacco di individui ora che ci penso.

Quale è la parte che preferisci del tuo lavoro?
Quando devo interagire con le persone, le situazioni dove posso incontrare le persone che mi seguono e mi danno la possibilità di fare questo lavoro, perché per me l’empatia è la cosa più importante e penso che sia ciò che mi ha fatto scegliere di intraprendere questo percorso nonostante le avversità. L’idea di potermi sentire vicina a qualcuno, usare la mia voce per influenzare o aiutare qualcuno in maniera positiva.

E quella più sfidante?
Non ti nego che è il costante pensiero di non essere abbastanza o non riuscire a fare abbastanza. A volte anche il paragone inevitabile - anche se cerco di lavorare su me stessa - con il lavoro degli altri e dove si trovano in quel momento rispetto a te. È un settore competitivo che io cerco di non seguire, però è normale che ogni tanto accada.

Se tu potessi trasmettere un messaggio alla tua community quale vorresti che fosse?
Ce ne sono tanti, sicuramente per me la prima cosa è mettersi al primo posto. Per questo anche ho detto che sono il membro più importante della mia crew perché, anche se sembra una banalità o una cosa scontata, sicuramente è una cosa che tutti noi non facciamo, o almeno non di default, perché è una società che ci porta tante volte o a paragonarci agli altri oppure a pensare che sia più importante prendersi cura dell’altro rispetto che di sé. Invece più cresci e più l’esperienza ti insegna che se non ti prendi cura di te stesso è difficile che tu riesca ad eccellere in qualsiasi altro campo, che sia professionale o anche relazionale quindi: prenditi cura di te, non è uno spot, è la verità.

E un messaggio che loro hanno trasmesso a te?
Mi posso ritenere fortunata dal punto di vista delle persone che mi seguono, credo che questo sia perché con il tempo sono riuscita a costruire un seguito di persone che ragiona più o meno in maniera simile a me. È una community dove non ci si giudica – tendenzialmente, almeno in gran parte - quindi apprezzo di loro la capacità di vedere oltre quello che possa essere uno stereotipo, o comunque quello che mi porto io che è quello con cui combatto da tutta la vita, il fatto di riuscire a vedere oltre. Sì questo.

Una curiosità che le persone non sanno di te?
Fun-fact su di me? Devo dire la verità: io non ho tanti segreti. Penso che sia dettato dal fatto che sono cresciuta avendo paura di nascondere le cose perché era talmente tutto alla luce del sole che mi sembrava stupido nascondere chi fossi. Il fatto che io sia così me stessa, e cerco di essere il più me stessa possibile, è proprio forse una risposta a questa cosa. Il fatto che oggi tendiamo a nasconderci tutti quanti, perché poi alla fine un po’ anche io lo faccio, non sono mai al 1000% me stessa. Però trovo che riuscire ad essere autentici ci distingua tantissimo da quello che c’è intorno che è invece una corsa all’omologazione in qualcosa che non è poi in realtà vero. Quindi, mi dispiace non ho niente da nascondervi, io sono così.

Devi usare solo tre parole per definire il tuo stile, quale usi?
"Non - ce - l’ho" va bene? No dai! Direi spontaneo, influenzabile e meteoropatico.

Un capo che ti porteresti subito a casa dal set di oggi?
Tutti, li abbiamo selezionati insieme e rispecchiamo il mio stile. Ma forse il completo con la gonna rosa, il gilet e la giacca, stupendo.

Cosa ti fa sentire a casa, veramente?
Fortunatamente io mi sento a casa in varie situazioni perché la mia casa sono io, però tendo ad attaccarmi molto alle persone della mia vita. Per me casa sono le persone, sicuramente ti potrei dire i miei amici, con loro mi sento sempre a casa. Però forse la persona che più la rappresenta è il mio fidanzato, questo da quasi più di otto anni. Oggi ne ho 28 e quindi è tanto tempo. Lui è la mia casa.

Video Credit:
Video: Simone Lavecchia
Video editing: Mirko Salciarini
Direzione Creativa: Federica Romagnoli
Ha collaborato Chiara Roncaglia