Premesso che è un felice e appagato Acquario ascendente Leone, Simone Morandi, in arte Simon & The Stars, l’astrologo più amato del web con 191 mila followers su Instagram nonché firma storica delle previsioni che Elle pubblica ogni settimana, è l’autore dell’atteso Oroscopo 2025. Ritorno alle previsioni scritte (Rizzoli ed.). L’avvocato romano, convertito alle stelle ormai 14 anni fa, in queste settimane è in tour in tutta Italia per la promozione e a gennaio anche a Parigi e a Londra dove lo attende un affezionato gruppo di lettori italiani a distanza.
Guardando il 2025 dall’alto, che sensazione ha provato?
Grande divertimento. Mi spiego: il 2025 è un anno post bisestile che dà l’idea di uno sblocco, di un punto e a capo, è l’inizio di nuovo quadriennio. Ci sono pianeti che si muovono dopo centinaia di anni in modo concomitante ma assolutamente indipendenti: Urano che si sposta in Gemelli, Nettuno che lascia i Pesci e ritorna in Ariete, Giove che passa in Cancro, Plutone che va in Acquario dopo 250 anni. Quest’ultimo è un transito apparso nel cielo nella seconda metà del Settecento portando la Rivoluzione francese ribellione, la Rivoluzione industriale progresso e la Rivoluzione americana emancipazione. Quindi un senso del possibile diverso, un uscire dall’utopia, un anno in cui essere tutti più costruttivi. Scrivere il libro è stato come fare la telecronaca della finale dei mondiali, dare significati a quegli spostamenti che hanno riflessi su tutti i segni, poter raccontare la svolta, tenendo ben presente che sono l’evoluzione di quello che è stato.
Qual è il modo corretto di definire l’oroscopo: previsioni, suggestioni, indicazioni? Secondo me l’astrologia è molto travisata; è rinomata per essere uno strumento di previsione, ma è vero fino a un certo punto. È invece uno studio del tempo che ti aiuta a ricollegare momenti del passato e del presente, laddove ciò che vivi oggi ha radici in quello che hai seminato prima. Passato e presente sono i grandi protagonisti che ti aiutano a capire la potenziale evoluzione del futuro prossimo. La previsione del domani è simile alla balistica: io so qual è la traiettoria della palla, so dov’è il vento e quale orientamento danno i nuovi transiti e posso quindi immaginare dove andrà a cadere la palla. Non c’è nulla di magico. Per questo il senso ultimo del mio lavoro è dare emozioni, fornire ispirazioni.
Ci spieghi bene questo passaggio
L’astrologia è simile a un libro di cucina, ti racconta i tempi e la temperatura di cottura ideale, ma tu puoi anche bruciare tutto. Le cose totalmente casuali, come la vincita alla lotteria, sono casualità che esistono ma non sono parte del discorso. L’astrologia fornisce ispirazioni, è come una macchina del tempo: se vuoi immaginare il domani prova a ripensare al passato per rileggerlo con occhi diversi, io dico “sii lo storiografo di te stesso”, cioè il migliore analista della tua storia.
Veniano alle previsioni per l’anno in arrivo. Perché mai lei suggerisce di leggere tutto il libro, oltre al capitolo dedicato al proprio segno?
Semplice, perché abbiamo tanti elementi da cui possiamo trarre informazioni importanti: il nostro segno, che ti racconta gli stati d’animo, il nostro ascendente, che è l’interfaccia con cui comunichiamo con il mondo esterno. E sono già due. Poi c’è la Luna, che svela il mondo emotivo e Venere, per i rapporti di coppia. E sono quattro. Voglio dire: a livello astratto siamo tutti dello stesso segno, o meglio siamo un meraviglioso e originale cocktail in cui ci sono presenti tutti gli ingredienti, cioè i 12 segni. Lo scopo è proprio quello di bilanciare il nostro tema: ogni segno è un tassello per arrivare alla formazione dell’essere, che è completo.
Però ci sono segni che ci stanno simpatici e altri decisamente no…
Dico sempre di non giudicare i segni dagli ex che abbiamo avuto o dalle persone che conosciamo! Se un segno ci ispira poco, in realtà è perché ci rimanda a quella corda che ci manca o meglio che abbiamo ma non riconosciamo e che dobbiamo ancora integrare, fare nostra con un sorta di astro omeopatia.
Alle tantissime persone, tra cui moltissime donne che leggono il suo libro e cercano risposte sul fronte lavoro, amore, fortuna, soldi che consiglio vorrebbe dare? Che nel libro ci sono le risposte ma soprattutto la spinta a farsi le domande; le risposte vere sono dentro di noi. Quest’anno più che mai è evidente che le risposte sono lì da tempo e non le ascoltavamo, ora è arrivato il momento di farlo!
Pensa che il suo successo sia riconducibile alla capacità di trasformare anche il transito più pesante in un’opportunità o sia soprattutto un fatto di simpatia?
Oggi, rispetto a un po’ di anni fa, c’è davvero una passione crescente per l’astrologia e io credo che piaccia la mia modalità di racconto e il mio tentativo di mettere insieme diversi registri come “l’alto” e “il basso”. Nel libro, per esempio, suggerisco per ogni segno un film e una canzone da cui trarre ispirazione. Forse piace anche il mio essere ostinatamente controcorrente: sui social, regno dei video brevi, faccio dirette di un’ora. Molti mi dicono sei coerente, sei poetico… e pensare che ho cominciato buttando una moneta nel pozzo e oggi sono qui.
Farà questo mestiere per tutta la vita?
Chi lo sa! Questa per ora è la maggior espressione di me stesso. Però mi rivolgo ogni tanto questa domanda e le confesso che mi sono sempre immaginato narratore… ecco sì, mi piacerebbe scrivere un romanzo, senza però abbandonare l’astrologia.
Con i suoi oroscopi e il tuo libro, avverte di più il senso di responsabilità o il piacere dell’intrattenimento?
Direi più il secondo. Evito sempre di essere impositivo, non dico mai devi, devi; mi rendo perfettamente conto che le mie parole hanno un peso e pertanto le doso bene. L’astrologia che racconto io parla di inconscio e pertanto richiede estrema delicatezza. Non sono uno psicanalista o uno psicologo, ovvio, pertanto do solo indicazioni. La cosa importante per me è innescare un processo, alle persone non offro verità, ma una “spintarella” per andare a cercarsela.
Per chiudere con il libro delle previsioni 2025: quest’anno ha introdotto il simbolo del ciclo delle stagioni, perché?
L’idea alla base è che in certi mesi abbiano sempre un sapore simile per ciascuno. Questo ha un fondamento astrale, perché il Sole nel corso dei 12 mesi accende gli stessi punti. Nel libro ho voluto quindi dividere l’anno di ciascun segno in 4 stagioni che durano 3 mesi: la semina che parte dal mese del compleanno, la fase sperimentale, “più cose faccio e meglio è”. Poi parte la germinazione: comincio a selezionare i semi ed è la fase più delicata, perché mi confronto con il mondo esterno. Poi arriva la fioritura che mi fa vedere con chiarezza cosa sto facendo per fare gli aggiustamenti di rotta. Infine, la raccolta dei frutti, dove tocchi con mano i risultati e ti confronti con il frutto di ciò che hai seminato un anno prima, non è un caso che arrivi nove mesi dopo il compleanno. Mi sembra chiaro, niente arriva per caso.
D'accordo, ma un po’ di fortuna ci vuole!
Ovvio, ma i cambiamenti non sono pacchi di Amazon, in fondo non saremmo contenti perché dall’altra parte, per una sorta di schizofrenia che tutti abbiamo, difendiamo a spada tratta il libero arbitrio.
Perfetto, ma adesso al di là di tutti i ragionamenti filosofici e astrologici, quale sarà il segno più fortunato del 2025?
Sì certo, allora direi l’Acquario… ma anche il Sagittario.