A quasi 100 anni dalla nascita e 60 dalla morte, Ernesto Guevara de la Serna, noto anche a mia nonna come el Che, resta il controverso eroe rivoluzionario, trasformato in mito e icona in basco, per generazioni ignare della complessa fisionomia dell'uomo appassionato, il medico, lo scrittore, il fotografo e il guerrigliero argentino, nominato al più alto grado di comandante della rivoluzione cubana. Il Guerrillero eroico, divenuto simbolo di lotta per la giustizia sociale, fedele al principio di "libertà o morte", incapace di adattarsi al pragmatismo di Fidel Castro. Il rivoluzionario "guidato da grandi sentimenti d’amore" che, fra un’imboscata, una marcia forzata e i frequenti attacchi d’asma, non smette mai di curare anche i nemici, insegnare agli analfabeti e scrivere poesie. Versi animati dal «fuoco di resistenza e di umanità» dedicati a tu y todos, come quello della poesia dedicata ad Aleida March Torres, seconda moglie e membro dell'esercito cubano di Fidel Castro, prima della partenza per la Bolivia, dove Che Guevara viene ferito, catturato e giustiziato il 9 ottobre 1967. Un verso reso mostra, della dimensione più intima dell’uomo rivoluzionario e di quella causa sacra che impone di "essere duri senza mai perdere la tenerezza".

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© Centro de Estudios Che Guevara
Ernesto che Guevara con Aleida, Marzo 1959

"𝑀𝑖𝑎 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜:
𝑓𝑢𝑟𝑡𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 ℎ𝑜 𝑟𝑢𝑏𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐻𝑖𝑐𝑘𝑚𝑒𝑡
𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑜 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑖𝑛𝑛𝑎𝑚𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜, 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑟𝑡𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑙’𝑒𝑠𝑎𝑡𝑡𝑎 𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒.
𝐸𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒, 𝑛𝑒𝑙 𝑙𝑎𝑏𝑖𝑟𝑖𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐ℎ𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑡𝑎𝑐𝑖𝑡𝑢𝑟𝑛𝑎 𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑝𝑜𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜: 𝑡𝑢́ 𝑦 𝑡𝑜𝑑𝑜𝑠

Quei TUTTI che mi chiedono la consegna totale,
che la mia sola ombra annerisca il cammino!
Ma senza truccare codici d’amore sublimato
ti porto di nascosto nel mio sacco di viaggio.
(Nella mia borsa di viaggiatore insaziabile io ti porto
come il pane nostro di ogni giorno)."

autoritratto di ernesto guevara a buenos aires, 1951pinterest
© Centro de Estudios Che Guevara
Autoritratto di Ernesto Guevara a Buenos Aires, 1951

Il progetto espositivo, ideato e realizzato da Simmetrico Cultura, spin off del network di creativi, project manager ed esperti in tecnologie multimediali, fondato a Milano nel 2007 da Daniele Zambelli, arriva al Museo Civico Archeologico di Bologna con i luoghi, gli stati d'animo, le riflessioni, le azioni personali e gli eventi storici che hanno visto protagonista il Che e la sue fine drammatica, non evitata da chi è cosciente che anche la rivoluzione animata dalle migliori intenzioni, è destinata a corrompersi.

che guevara con sua figlia aleida a sant andres, 1966pinterest
© Centro de Estudios Che Guevara
Che Guevara con sua figlia Aleida a Sant Andres, 1966

Grazie alla stretta collaborazione con Aleida March e il figlio Camilo Guevara, scomparso nel 2022, curatore de progetto, insieme a Daniele Zambelli, Flavio Andreini e Maria del Carmen Ariet Garcia, la ricostruzione giornalistica del clima geopolitico e del contesto biografico di Che Guevara, è completata da un livello narrativo più intimo e personale che lascia spazio a poesie e dubbi, insieme a contraddizioni e riflessioni. A Partire dall’impegno nella lotta contro l'ingiustizia sociale e la dolorosa rinuncia che questa impone ai suoi affetti, dalle due mogli rivoluzionarie e i cinque figli, ad amici e compagni, continuando a combattere quel potere economico-finanziario che lo ha trasformato in un’icona innocua.

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©Centro de Estudios Che Guevara
Ernesto Guevara con sua figlia Hildita, 1955
ernesto guevara alla partenza del viaggio in bicicletta per le provincie dell’argentina, 1950pinterest
© Centro de Estudios Che Guevara
Ernesto Guevara alla partenza del viaggio in bicicletta per le provincie dell’Argentina, 1950

Le vicende del vivace Ernestìto (Teté) preannunciano quelle del Che, con la miscela esplosiva di sangue irlandese, spagnolo e basco che gli scorre nelle vene e una madre ribelle e femminista che non si limita a tagliare i capelli corti, guidare la macchina e 'accavallare le gambe in pubblico'. Il quattordicenne che legge Baudelaire, Mallarmé, Neruda, insieme a Freud, Jung e un compendio del Capitale, ne preannuncia il viaggio di formazione. Segue il futuro medico lungo gli oltre quattromilacinquecento chilometri in sella al suo 'Cucciolo' ciclo-motorizzato, nelle province argentine del Nord, nelle miniere di Chuquicamata e i lebbrosari. Segue il guerrigliero fino all'incontro fatale con Fidel Castro, la critica del materialismo ortodosso e dell’idealismo che legittima passività e speculazione.

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Ernesto Guevara Buenos Aires, 1929
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© Centro de Estudios Che Guevara
Autoritratto del Che in Tanzania, 1966

Due anni di studio di oltre 2.000 documenti inediti, fanno tutto con fotografie, manoscritti, lettere, diari, documenti personali e video dell’epoca, conservati dall’archivio "Vida y obra de Ernesto Che Guevara" del Centro de Estudios Che Guevara dell’Avana, Patrimonio dell'Umanità dall’UNESCO dal 2013, con sede nella vecchia casa che occupava il Che dal 1962, fino al momento della sua partenza per il Congo.

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Ernesto Che Guevara in Sierra Maestra, 1958
che guevara a las villas, escambray prima della battaglia di santa clara, 1958pinterest
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CHE GUEVARA A LAS VILLAS, ESCAMBRAY PRIMA DELLA BATTAGLIA DI SANTA CLARA, 1958

A 4 album interattivi sfogliabili, 60 mq di video proiezione interattiva e altrettanti di timeline biografica strutturata con immagini e testi, 24 schermi da 22”, 8 totem che raccontano il contesto sociopolitico e 5 tavoli interattivi con schermi da 55” ciascuno per gli approfondimenti sull’archivio, si aggiunge l'installazione multidimensionale dello scultore americano e pioniere della Perceptual Art Michael Murphy, con Che: ritratto di Ernesto Guevara, a palesare la trasformazione da ragazzo a leader rivoluzionario, dal celebre ritratto alla sua firma iconica. Una buona occasione per riflettere su miti e utopie del presente, al ritmo di una colonna sonora originale, composta da Andrea Guerra, figlio di Tonino e vincitore del premio Soundtrack Stars 2017 alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia.

How to: Che Guevara, tu y todos, Museo Civico Archeologico di Bologna (27 marzo - 30 giugno 2025). Maggiori info qui.

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© Centro de Estudios Che Guevara
Che Guevara a L’Avana, 1961. Foto di Osvaldo Salas