Il 2025 è cominciato in modo tetro e beffardo: col più grande e catastrofico incendio che la storia americana ricordi - e ne ricorda parecchi, con le sue tipiche casette di legno affiancate come scatole di fiammiferi. Brucia Pacific Palisades, quartiere paradisiaco e deliziosamente beat affacciato sull’Oceano. Brucia Malibu, simbolo della Los Angeles milionaria con le sue ville moderniste ispirate alla space age anni ’60. Divorate dalle fiamme le ville degli attori, da Charlize Theron a Anthony Hopkins, in fuga centinaia di migliaia di sfollati con le valigie stipate nei Suv, come nei film post apocalittici. A morire nei roghi è la città simbolo della California.

E con lei rischia di sparire per sempre la fabbrica dei sogni: Hollywood. Tutto questo avviene nei giorni dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, e ci vuol poco a cogliere l’immensa portata simbolica di questa concomitanza: brucia lo Stato più democratico degli Stati Uniti e torna sul palcoscenico mondiale il presidente più a destra della storia americana. Su X, il social media ormai trasformato nel megafono di Elon Musk e del trumpismo globale, si irridono le magioni incenerite di registi, intellettuali, professori, scrittori, testimonial del pensiero liberal. Culla della cultura woke, del correttismo di sinistra, delle battaglie di genere, la California è sfigurata dal fuoco, sconvolta dalla cenere e dall’arsura. Venti fortissimi e la carenza d’acqua hanno propagato gli incendi a velocità supersonica.

Al dramma della gente si somma la rabbia per i tagli statali ai pompieri, l’arretratezza delle infrastrutture elettriche, le assicurazioni che non pagano, l’iper sfruttamento dei bacini idrici ad alimentare una megalopoli avida e idrovora dove sorge una piscina ogni 29 abitanti. Los Angeles brucia per molte ragioni, ma fra le principali c’è il riscaldamento globale. A ironizzare sulle sue ceneri e criticare il governatore californiano, il più a sinistra degli Usa, c’è Trump: uno sfacciato negazionista climatico. E qui, ancora una volta, la beffa prende a schiaffi la tragedia.