Per TikTok il tempo sta per finire. Fra pochi giorni il social cinese non sarà più fruibile negli Stati Uniti, a seguito della decisione del presidente Joe Biden di firmare un disegno di legge che vieta la prima app di social media cinese di successo a livello globale se la sua società madre, ByteDance, non venderà le sue azioni entro il 19 gennaio a un'azienda con sede nel Paese e prenda le distanze dalla casa madre con sede in Cina. Mentre Mark Zuckerberg fa sapere di volersi sbarazzare di un programma di fact-checking lanciato nel 2016, oltre che dei suoi programmi per la diversità, l'equità e l'inclusione "perché non più attuali – il panorama sta cambiando" –, TikTok prova a difendere la propria libertà di parola, appellandosi alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Basterà questo a salvare il social media dei balletti a salvarsi dalla chiusura in Usa?
Secondo quanto riportato da Euronews, la possibile minaccia alla sicurezza nazionale posta dai legami della società con la Cina prevarrebbe sulle preoccupazioni di limitare la libertà di parola di TikTok o dei suoi 170 milioni di utenti negli Stati Uniti. "La proprietà di TikTok fa parte della cinese ByteDance e ha l'obbligo della società madre di collaborare con le operazioni di intelligence del governo cinese", spiega il presidente della Corte Suprema John Roberts. Per questo i giudici sarebbero decisi a dare seguito alla decisione di Biden, dopo che lo stesso Trump, al termine del suo primo mandato nel 2020 aveva avvertito la società cinese di possibili ripercussioni se non fosse stata in grado di soddisfare le preoccupazioni del governo statunitense in materia di sicurezza nazionale per "ricatto o spionaggio".
Ma Donald Trump, si sa, è una scheggia impazzita e imprevedibile. E ora che il suo insediamento si avvicina, l'ex tycoon, che su TikTok ha 14,7 milioni di follower, ha chiesto di posticipare la scadenza del 19 gennaio per avere il tempo di negoziare una "risoluzione politica". Inflessibile invece è il Dipartimento di Giustizia, secondo Cbc News: "In risposta a queste gravi minacce alla sicurezza nazionale, il Congresso non ha imposto alcuna restrizione alla parola, tanto meno basata sul punto di vista o sul contenuto. [...] il Congresso ha limitato solo il controllo dell'avversario straniero: TikTok può continuare a operare negli Stati Uniti e presentare gli stessi contenuti degli stessi utenti nello stesso modo se il suo attuale proprietario esegue una cessione che libera la piattaforma dal controllo [della Repubblica popolare cinese]".
Al momento solo il giudice Neil Gorsuch ha dato l'impressione di volersi schierare con TikTok e di ritenere che il divieto violi la Costituzione. Gorsuch ha definito gli argomenti avanzati dall'amministrazione Biden in difesa della legge un "punto di vista paternalistico". Dal canto suo il social media cinese si è offerto di pubblicare un avviso che i contenuti potrebbero essere manipolati dal governo comunista di Xi Jinping. Ma la rassicurazione non pare tranquillizzare la Corte Suprema. Se la legge entrerà in vigore, TikTok non potrà più essere aggiornato o scaricato dall'App Store in Usa. L'app tuttavia non scomparirà improvvisamente da tutti i telefoni. Sarà un cambiamento graduale, ma irreversibile. Salvo nuovi cambiamenti di rotta da parte della nuova legislazione Trump.