Le ultime due a Roma, una a Capodanno e l’altra pochi giorni dopo, ma anche a Torino e Bologna. Il 2025 è iniziato con una serie di violente aggressioni contro coppie omosessuali, percosse con colpi e pugni in strada dopo essere state derise, insultate e minacciate. Un continuum, purtroppo, con il 2024 che non è stato confortante in termini di violenza e atti discriminatori. Negli ultimi dodici mesi sono state 3600 le aggressioni alla comunità Lgbtq+ che hanno fatto scivolare l’Italia al 36esimo posto nella classifica europea dei Paesi più centrati e sicuri per le minoranze.

Il 4 gennaio nella Capitale si è tenuto un corteo pacifico in cui i 500 partecipanti hanno marciato per ribadire l'urgenza di fermare la violenza omotransfobica e chiedere allo Stato di occuparsi con urgenza di un'emergenza allarmante. Gay Center ha snocciolato le statistiche che fotografano l'anno appena concluso e regalano uno scenario sconfortante. Il centro, uno delle realtà principali per i servizi rivolti alla comunità LGBT in cui vengono promosse iniziative e progetti per il benessere e i diritti di omosessuali e transessuali, ha reso noto il numero delle richieste d'aiuto arrivate nel 2024 al contact center anti omotransfobia Gay Help Line (800 713 713).

Ogni anno, il servizio sostenuto anche dal Comune di Roma riceve oltre 20.000 segnalazioni da tutta Italia (molte vittime non denunciano per paura o mancanza di sostegno). Sono state 3.600 le denunce di aggressioni omofobe raccolte da Gay Help Line nel 2024 e il nuovo anno purtroppo sembra seguire lo stesso trend. "L'Italia, purtroppo, continua a perdere terreno nella classifica europea sui diritti e le tutele per le persone Lgbtqia+, scendendo al 36° posto", informa Gay Center snocciolando la posizione del nostro Paese nella Rainbow Map di Ilga Europe (realizzata per la prima volta nel 2009, è una lista in cui vengono premiati i Paesi per rispetto dei diritti umani e piena uguaglianza) non nascondendo la preoccupazione per "la violenza omotransfobica" che "continua a colpire, manifestando tutta la ferocia di attacchi insensati, che approfittano dei momenti di maggiore vulnerabilità per punire chi si rivela attraverso gesti di amore e autenticità".

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SAJJAD HUSSAIN//Getty Images
Sono state 3.600 le denunce di aggressioni omofobe raccolte da Gay Help Line nel 2024

In prima fila nella manifestazione capitolina del 4 gennaio in piazza Malatesta, poco distante dal luogo dove Stephano e Matteo sono stati aggrediti e picchiati, solo perché si tenevano per mano nella notte di Capodanno da un branco di dieci persone, Gay Center insieme ad altre associazioni, circoli e semplici cittadini. "Ogni gesto e ogni sfumatura delle nostre identità meritano di essere difesi e mostrati senza paura: in famiglia, a scuola, al lavoro, e nello spazio pubblico", hanno fatto sapere, "rivendichiamo con forza il diritto alla visibilità delle nostre relazioni e delle nostre vite".

"Abbiamo denunciato e vogliamo che la nostra storia sia da esempio", le parole della coppia aggredita a Trastevere, "vogliamo che tutto questo finisca, tenersi per mano o scambiarsi uno sguardo romantico deve essere un gesto normale per tutti. Vogliamo reagire alla paura, perché con la paura di essere se stessi non si vive”.

Un clima di odio, terrore e violenza verso le persone queer e in generale le minoranze che non può essere ignorato e sottostimato dalle istituzioni, consapevoli del vuoto normativo nazionale in materia, da colmare al più presto con una legge contro l’omotransfobia sempre più necessaria. "La media del 2024 è stata di un'aggressione ogni due giorni, a una o più vittime, ed è un in crescita rispetto agli altri anni", la denuncia di Mattia Carramusa, presidente della commissione diritti e politiche di genere del Consiglio nazionale dei giovani (Cng) riportate da Luce!, "bisogna intervenire al più presto, ne va della libertà degli individui".

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