Alleanza” – la parola d’ordine che ELLE Active! ha scelto per la sua edizione 2024 – piace molto a Stefania Lazzaroni, direttrice generale Fondazione Altagamma. Forse perché è anche la keyword di questa associazione “per eccellenza” in senso letterale, che ha saputo riunire in trent’anni di storia le migliori imprese dell’Alta industria culturale e creativa italiana: oltre 130 aziende i cui piccoli e grandi capolavori, dalla moda alla nautica alla gioielleria, viaggiano per il mondo come ambasciatori del nostro lifestyle. «La Fondazione è nata proprio con l’obiettivo di cooperare per meglio competere e di supportare i suoi membri nel loro sviluppo internazionale, permettendo di confrontarsi con settori affini ma differenti», ricorda. «Siamo l’unica associazione davvero trasversale: comparti diversissimi e persino competitor che lavorano insieme, e si alleano».

woman seated with a relaxed pose wearing a black outfitpinterest
Denise Babics

Quanto sia strategico, e non solo etico, affiancarsi anziché scontrarsi lo indicano i numeri che, in base a una recente ricerca di Sda Bocconi, riconoscono al contributo globale dell’alto di gamma il 7,4 per cento del Pil italiano, per un valore sul mercato di 126 miliardi di euro e una quota export del 50 per cento. «Avere un approccio dinamico – quello che, con linguaggio digitale, definiamo open source, quindi collaborativo, è l’unico modo per far fronte alla complessità attuale e ai pilastri del cambiamento futuro, sostenibilità e trasformazione digitale. Collaborare innesca nuove conoscenze, nuove modalità – si guardi ai contemporanei “intrecci” tra moda e design, design e ospitalità, ospitalità e automotive o, ancora, moda e food, design e gioielleria. Senza cooperazione e confronto il processo di crescita sarebbe più oneroso, e comunque più lento».

Ma come superare le appartenenze di campo, le barriere di comunicazione o i diversi obiettivi economici? «Tracciando delle convergenze di interessi, identificando delle tematiche condivisibili», prosegue Lazzaroni che a questa missione “diplomatica” si è dedicata fin dal suo arrivo in Fondazione, dieci anni fa. L’ultimo fronte comune, su cui Stefania è riuscita a coalizzare le imprese, è il progetto Adotta una scuola, presentato nel libro I talenti del fare e nato da una delle tante ricerche in cui si impegna costantemente il centro studi della Fondazione. «L’alto di gamma e il lusso sono una realtà specifica dell’Europa – che da sola detiene il 75 per cento dei marchi di lusso del mondo – e l’Italia ne è il leader, ma la nostra preziosa filiera, negli ultimi dieci anni, fa sempre più fatica a trovare giovani talenti della manifattura: ne occorrerebbero circa 300mila, ne potremo invece trovare solo la metà». Quest’anno, per la quarta volta consecutiva, saranno 50 i diversi brand, da Moncler a Ducati, ad “adottare” una classe dell’ultimo anno delle scuole professionali, guidandoli all’ingresso nel mondo del lavoro e rivendicando, non solo economicamente, ma culturalmente, il valore di quello che i francesi meglio di noi sanno nobilitare anche solo a parole – il savoir faire, i métier d’art.

Gli italiani soffrono di pregiudizi, mentre i cugini d’Oltralpe sanno narrarsi ed esaltarsi?
Dovremmo approfondire il perché - pur essendo stato il nostro Rinascimento a inventare il concetto di lusso e il primo artefice della ricerca del bello e dell’eccellenza del saper fare – noi, se si dice lusso, non pensiamo all’arte, ma a contesti di ostentazione. Si sottovaluta l’aspetto culturale e creativo quando il lusso, invece, è l’ambizione a creare un oggetto talmente distintivo, talmente di qualità, che quasi diventa un’aspirazione. L’aspirazione, profondamente umana e positiva, verso il bello, l’eccellenza, la perfezione.

Potrebbe essere questo il prossimo fronte comune su cui Stefania Lazzaroni chiamerà a raccolta imprese e istituzioni?
Muovere le cose, creare alleanze, è quello che amo di più del mio ruolo», confessa. «Non possiamo lavorare chiusi nei nostri silos, le soluzioni si trovano nello scambio, nella collaborazione, nello stimolo. Altagamma deve essere questo: una finestra aperta sul mondo