"Oggi una signora è tornata a ringraziarci perché era stata ascoltata a settembre e voleva dirci che le aveva fatto molto bene. Sa che ci siamo se avesse bisogno di nuovo supporto e ci ha chiesto la data del prossimo incontro". Raccontano così gli "ascoltatori per strada", un gruppo di psicologi, psicoterapeuti e coach che a Parigi offrono supporto gratuito per la salute mentale di chi non può permettersi una terapia a pagamento. "Quanto tempo è che nessuno ti ascolta?" recita uno striscione appeso su una cancellata del quartiere popolare di Goutte d’Or. È qui che, una volta al mese, i volontari scendono per strada e danno supporto a chi si avvicina e vuole fare due parole. "Si è parlato di rabbia e impotenza: un bambino di 9 anni è venuto a dirci che dormiva all'aperto, una donna che si prende cura da sola del figlio di 25 anni affetto da una grave malattia mentale. E il freddo sta arrivando".
Il supporto alla salute mentale ancora non è considerato un servizio di prima necessità da fornire gratuitamente come parte del servizio sanitario nazionale. Allo stesso modo difficilmente pensiamo che le persone con maggiori difficoltà economiche possano sentirne il bisogno: crediamo che prima venga tutto il resto, il sostentamento, la casa, il cibo, delle coperte magari, la salute fisica e poi, forse, quella mentale, come qualcosa di aggiuntivo. Invece spesso le cose vanno insieme, sono difficili da separare: secondo l'OMS, tra le persone con difficoltà economiche anche gravi la depressione è da 1,5 a 2 volte più frequente e il rischio di sviluppare schizofrenia è 8 volte maggiore.
La rete francese "écouteurs de rue" è nata nel 2019 proprio perché “ci sono persone che non possono pagarsi un percorso di terapia e che, nella maggior parte dei casi, non oserebbero neanche farla”, come spiega Séverine Bourguignon, psicoterapeuta fondatrice dell’associazione. L'idea è quella di fornire un incontro occasionale di due ore, semplice e immediato: bastano due sedie una di fronte all'altra sul marciapiede e, da Parigi, si punta a espandersi ad altre città francesi. In caso di necessità specifica, poi, gli ascoltatori di strada potranno fornire indicazioni sulle associazioni di riferimento per un supporto più duraturo. L'ascolto per strada, però, è un primo passo, un segnale perché, sottolinea la fondatrice, "aiuta le persone ad aprirsi, a condividere le difficoltà e a ricongiungersi con un mondo che rende sempre più soli".