I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno accettato l'eredità del Cavaliere. A differenza di quanto avvenuto in passato in molte famiglie facoltose, in primis gli Agnelli, la questione successoria dell'ex premier, scomparso il 12 giugno scorso, si è chiusa in completa armonia. Alla sua morte l'imprenditore ha lasciato beni mobili e immobili per un valore complessivo di 5 miliardi che verranno ripartiti tra i figli con una proporzionalità salomonica, che tiene conto del maggiore impegno di Marina e Pier Silvio all'interno di Fininvest rispetto ai fratelli minori Barbara, Eleonora e Luigi, che poco o nulla hanno avuto a che fare con la gestione del Biscione, anche per ragioni anagrafiche. Seguendo questo criterio, i due figli di primo letto ottengono la maggioranza azionaria di Fininvest con il 52% delle quote societarie, "assicurandone con chiarezza la stabilità e la continuità gestionale", si legge in una nota congiunta della famiglia. Agli altri fratelli andrà il restante 48%, ossia rispettivamente il 16% a testa.
Eredità Berlusconi: ecco cosa andrà esattamente ai 5 figli
A destare preoccupazione su un possibile disaccordo tra i figli erano soprattutto i lasciti alla compagna Marta Fascina, al fratello Paolo e all'amico Marcello Dell'Utri, indicati in due dei tre testamenti olografi che l'imprenditore aveva affidato al notaio Arrigo Roveda. I primi due beneficiari, in particolare, riceveranno rispettivamente 100 milioni a testa, mentre all'ex senatore di Forza Italia andranno 30 milioni di euro, "per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me" aveva scritto il Cavaliere. Una decisione che la famiglia non si è sentita di contestare e a cui ottempererà sempre in misura proporzionale. Il costo dei legati verrà ripartito al 52% tra Marina e Pier Silvio con 59,8 milioni ciascuno, mentre il restante 48% tra Barbara, Eleonora e Luigi, che contribuiranno con 36,8 milioni a testa.
L'accettazione senza beneficio di inventario è avvenuta presso la storica Villa San Martino di Arcore e lancia un messaggio di forte unità familiare. "Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi rendono noto di aver accettato l'eredità di loro padre, interpretandone le ultime volontà in totale armonia per onorarne la memoria con profonda gratitudine, ispirandosi alla sua immensa generosità" riporta la nota. Come spiega Il Sole 24Ore, l'accordo sottoscritto dai cinque fratelli Berlusconi prevede anche un patto parasociale con una clausola di "lock-up", cioè "un impegno a non vendere quote, di 5 anni, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle proprie holding e conseguentemente in Fininvest". Per tutte le proprietà vige un regime di comunione per almeno 5 anni.
Questa unità di intenti consente di guardare al futuro in modo chiaro: "Fininvest detiene il 48,6% di Mfe-Mediaset (blindata con circa il 50% dei diritti di voto), il 53,3% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, con il gruppo televisivo che conserva tra le partecipate anche il 40% di Ei Towers e quasi il 30% della tedesca Prosieben". Ma in ballo c'è anche il destino della squadra di calcio del Monza, per la quale proseguono le trattative per la cessione. Come ricorda il quotidiano economico, "poi c’è la partecipazione in Ei Tower per arrivare a una possibile fusione con Rai Way". Tanti dossier su cui gli eredi avranno modo di ragionare nei prossimi mesi. Fanno parte del patrimonio anche i numerosi immobili del presidente, per un valore stimato di 700 milioni, la liquidità, gli yacht e le tante opere d'arte acquistate nel corso degli anni da Silvio Berlusconi, che spesso si rimetteva al consiglio dell'amico Vittorio Sgarbi. Tutti questi beni saranno ripartiti tra i figli, che dalla morte del padre hanno scalato la classifica dei paperoni d'Italia.
