Essere tristi quando si è adolescenti è nella narrazione comune praticamente un passaggio obbligato. Ai ragazzi si dice che tutti possono essere tristi. Che è colpa degli ormoni. Che non bisogna preoccuparsi troppo. Che poi si migliora. Capita, però, ad alcuni, che quel dolore diventi troppo forte, che sgorghi a da dentro, dal profondo dell'anima. E capita di non sapere più con chi prendersela, di non sapere come gestirlo, anche perché ogni attività sociale può diventare terribilmente faticosa. Di colpo, on c'è nessuna musica, nessuno amico, o sport, o, ancora, vestiti, trucchi, discoteche o altro che possano distogliere l'attenzione da quel un peso enorme che tira giù. Capita soprattutto ai ragazzi di sentirsi sempre sbagliati e di non riuscire a controllare quella tristezza e quell'ansia che gli altri, specie gli adulti, tendono a minimizzare.

Non è un colpa, questa, lo si fa perché sdrammatizzare è un tentativo, una prova, metti che funzioni e che quello stato d'animo così cupo si trasformi in una risata? I "metti che funzioni" sono mossi da buone intenzioni, si spera che a volte funzionino pure, ma sappiamo come la tristezza possa diventare depressione o autolesionismo o disturbo alimentare, così come sappiamo che l'ansia può esplodere e sfociare in attacchi di panico. Ma non tutto è perduto, nemmeno quando un teenager si trova a dover affrontare macigni come questi. Si può guarire, e questo, anzi, diventa maggiormente possibile grazie al fatto che della salute mentale si parli sempre di più, e con registri e linguaggi diversi, che vanno dagli studi clinici alla musica, passando per i social.

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nathan defiesta su unsplash

Occorre parlarne, tuttavia, ancora di più, perché nell'ultima Giornata Mondiale della salute mentale, svoltasi lo scorso ottobre, è emerso che le diagnosi di patologie psichiche, come la depressione, dopo due anni di Covid sono aumentate del 30%, soprattutto tra giovani e studenti. Fondi, strutture e personale, invece, hanno subito una flessione: i servizi di salute mentale da almeno dieci anni subiscono un progressivo impoverimento di pari passo al calo del finanziamento della sanità pubblica. In Europa si stima che nove milioni di adolescenti convivano con un disturbo legato alla salute mentale, ansia e depressione. Non vanno meglio le cose in Italia: secondo lo studio Unicef "La condizione dell'infanzia nel mondo 2021", un minorenne su 5, circa 1,8-2 milioni (il 20% del totale), soffre di qualche disturbo di salute mentale. Inoltre, come riporta la Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, negli ultimi dieci anni è raddoppiato il numero degli utenti seguiti nei servizi di neuropsichiatria infantile.

A inizio ottobre 2021, le Nazioni Unite hanno pubblicato un report secondo il quale in tutto il mondo quasi un giovane su cinque di età compresa tra i 15 ei 24 si sente spesso depresso. A livello globale i sintomi di ansia e depressione sono raddoppiati durante la pandemia. Era, dicevamo, l'ottobre 2021, e la guerra in Ucraina, che oggi significa ancora anche lo spetto della minaccia nucleare, non era ancora scoppiata, ma mancano nuovi dati che possano dirci se, o meglio quanto, questo evento abbia peggiorato la nostra condizione psichica. Centrale, a qualunque latitudine, in questo slittamento drammatico, è stata anche la chiusura delle scuole durante la pandemia, che ha colpito in modo particolarmente duro in quelle famiglie in cui le lezioni erano, per mancanza di strumenti, inadeguate o inesistenti. Lo scarso accesso alla scuola a distanza è fortemente associato a una salute mentale peggiore.

Ma non è solo una faccenda di rendimento scolastico: la scuola è il luogo in cui molti ragazzi sviluppano relazioni con i coetanei e affinano le loro abilità sociali. Senza quelle, i ragazzi si sono sentiti soli e più fragili, ma ora che la vita ha ripreso la sua naturale conformazione immaginiamo, che ancora dati alla mano non ce ne sono, che per molti le cose siano migliorate. Sappiamo dalle stime dell’Oms che il primo anno di emergenza Covid-19 ha, infatti, innescato un aumento del 25 % nella comparsa di ansia e depressione in tutto il mondo, con maggiore potenza, tra i ragazzi. Dal New York Times, arriva un aggiornamento non esattamente positivo sullo stato attuale delle cose: secondo i dati rilasciati il 13 febbraio 2023 dai Centers for Disease Control and Prevention, infatti, quasi tre ragazze adolescenti su cinque hanno provato una tristezza persistente nel 2021. I risultati, basati su sondaggi dati agli adolescenti in tutto il paese, hanno mostrato anche alti livelli di depressione tra le giovani lesbiche, i gay e i ragazzi bisessuali.

tristezza vs depressionepinterest

"Penso che non ci siano davvero dubbi su ciò che ci dicono questi dati", ha affermato la dottoressa Kathleen Ethier, responsabile del programma di salute per adolescenti e scuole del CDC. “I giovani ci stanno dicendo che sono in crisi”. Il sondaggio sul comportamento a rischio dei giovani è stato fatto su 17 mila adolescenti delle scuole superiori degli Stati Uniti nell'autunno del 2021. Il sondaggio è stato condotto dai ricercatori ogni due anni, per osservare nel dettaglio il mutamento della situazione, ed è venuto fuori che i tassi di problemi di salute mentale sono sempre, purtroppo, aumentati dal 2011 ad oggi. "C'era già stata una crisi di salute mentale giovanile prima della pandemia, ma semplicemente non aveva attirato l'attenzione di tutti come fa ora", ha affermato la dottoressa Cori Green, direttore dell'educazione alla salute comportamentale e integrazione in pediatria presso Weill Cornell Medicine a New York City . Tuttavia, Green ha affermato di vedere la maggior parte dei suoi giovani pazienti reagire positivamente agli screening per la depressione.

"La pandemia ha portato a un maggiore isolamento sociale, un fattore di rischio per la depressione", ha affermato, "ma le cure, specie quelle nuove, sono molto efficaci". Ha anche sottolineato che i sintomi della depressione a volte si manifestano in modo diverso nei ragazzi e nelle ragazze: mentre le ragazze depresse abbiano spesso persistenti sentimenti di tristezza o disperazione, che il sondaggio ha messo in luce, i ragazzi con depressione spesso mostrano una forte irritabilità o aggressività. Su alcuni argomenti, poi, i risultati del sondaggio hanno suggerito che gli adolescenti se la stiano cavando meglio rispetto agli anni precedenti. Sono stati, per esempio, segnalati tassi più bassi di consumo di droghe illegali e meno bullismo a scuola. Gi adolescenti fanno meno sesso, con meno partner sessuali, rispetto agli anni precedenti. Ma circa il 57% delle ragazze e il 69% degli adolescenti gay, lesbiche o bisessuali hanno riferito di provare tristezza ogni giorno per almeno due settimane durante l'anno precedente. E il 14 per cento delle ragazze, rispetto al 12 per cento nel 2011, ha dichiarato di essere stato costretto a fare sesso a un certo punto della propria vita, così come il 20 per cento degli adolescenti gay, lesbiche o bisessuali.

Il dottor Victor Fornari, vicepresidente della psichiatria infantile e adolescenziale per Northwell Health, il più grande sistema sanitario di New York, ha osservato che il calo del benessere degli adolescenti ha coinciso con l'ascesa dell'uso o abuso smartphone, anche se il reale impatto della tecnologia sulla salute mentale degli adolescenti è ancora sconosciuto e i pareri sono discordanti. Più ragazze che ragazzi hanno, tuttavia, riferito di essere vittime di cyberbullismo: secondo il rapporto del CDC, una ragazza su cinque ha affermato di essere stata oggetto di bullismo elettronico, quasi il doppio di quel 11% che riguarda i ragazzi. In quest'ambito la pandemia ha fatto disastri, diventando soprattutto per i ragazzi (ma pure per per chi li accudisce) una questione di salute mentale. Al punto che, per esempio, il governo inglese ha vietato l'uso di smartphone a scuola, anche nelle ore di ricreazione, motivando la stretta, come ha spiegato il Ministro dell'Istruzione Gavin Williamson, con l'idea che i cellulari non siano "solo fonte di distrazione il loro uso improprio o eccessivo può infatti arrivare a danneggiare la salute mentale di uno studente. Voglio mettere fine a tutto questo eliminando i cellulari durante le ore scolastiche”.

I ricercatori dell'Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), che nel 2021 ha pubblicato un altro studio sulla salute e il benessere di 577.475 adolescenti provenienti da 42 paesi in Europa e Nord America, hanno scritto che “le future strategie di salute pubblica per promuovere il benessere mentale degli adolescenti dovrebbero mirare alla riduzione del tempo davanti allo schermo e all'aumento dell'attività fisica contemporaneamente. Data l'importanza dei comportamenti sanitari per la salute e il benessere della popolazione, la futura ricerca prospettica dovrebbe indagare la causalità delle associazioni congiunte di tempo davanti allo schermo e attività fisica ed esaminare le interrelazioni tra i tipi di tempo davanti allo schermo, la dose e i tipi di attività fisica e il benessere mentale degli adolescenti". E ancora, uscire di casa, ma non per ritrovarsi in compagnia, a capo chino sullo schermo, ma per fare delle cose, magari imponendosi di non tirare fuori dalla tasca lo smartphone. Al di là dell'innegabile utilità della terapia, qualora servisse anche farmacologica, il solito ma buon consiglio è tornare a costruire occasioni di incontro nella vita reale in cui i ragazzi possano fare esperienza dell'altro vis-à-vis, mettere in gioco le emozioni legate al corpo, l'emotività, le sensazioni, il contatto. Endorfine in movimento, insomma, che certo danni non ne fanno. Metti che funzioni.

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