A Uvalde, in Texas, sono appena morti 19 bambini e 2 insegnanti dopo che un diciottenne è entrato in una scuola elementare e ha aperto il fuoco. In Texas, e negli USA in generale, procurarsi delle armi è talmente facile che anche un ragazzo di 18 anni ci riesce senza grossi intralci con conseguenze drammatiche. Secondo il Gun Violence Archive, dall'inizio dell'anno nel Paese ci sono state ben 212 sparatorie di massa di vario genere eppure, nonostante questo, la lobby delle armi è talmente potente che inserire delle regolamentazioni sembra impossibile. La verità è che in Texas ci sono più limitazioni sul possesso di sex toys che sulle armi letali, per davvero.
Nonostante gli studi ci dicano che, dal 2020, le sparatorie sono diventate la prima causa di morte nei bambini americani, il Texas non solo non sta introducendo alcuna limitazione, ma ha reso ancora più facile acquistare armi. Come riporta il Texas Tribune, l'anno scorso, lo Stato ha approvato una legge che consente a chiunque abbia almeno 21 anni di portare una pistola in pubblico senza bisogno di un permesso o di un addestramento. Sono esclusi solo coloro che hanno dei precedenti penali. Le armi, quindi, non sembrano un problema, mentre i sex toys, quelli sì, quelli lo sono eccome. Per quanto possa sembrare assurdo, in Texas esiste una legge che stabilisce che una persona non può possedere più di 6 sex toys intesi come oggetti "progettati o commercializzati come utili principalmente alla stimolazione degli organi genitali umani". Secondo il codice penale texano, sono da considerarsi "dispositivi osceni" e "si presume che chi possiede sei o più congegni osceni o oggetti osceni identici o simili li possieda con l'intento di promuoverli". Nel frattempo invece non ci sono norme statali che limitino il numero di armi che una persona può possedere legalmente e non ci sono nemmeno leggi federali pongano un limite.
Quella sui sex toy è una legge che risale agli anni 70 e che è stata dichiarata incostituzionale da una corte d'appello federale quasi un decennio fa (viola il diritto alla privacy). Nonostante questo, il Texas non l'ha mai rimossa e l'ha applicata anche di recente, nel 2004, contro delle donne che promuovevano l'uso di sex toys per il piacere femminile. Il senatore Ted Cruz ha anche difeso con orgoglio questa norma quando era procuratore generale dello Stato: ha addirittura presentato una memoria di 76 pagine che paragonava il possesso di sex toy "all'assumere una prostituta volenterosa" sostenendo che che non ci sia alcun "diritto di stimolare i propri genitali per scopi non medici estranei alla procreazione o al di fuori di una relazione interpersonale". Ma che dire invece del diritto alla vita? Del diritto dei bambini di andare a scuola senza rischiare di morire? Forse è arrivato il momento di rivedere certe priorità #EnoughIsEnough.