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Itinerario in Marocco per lasciarsi conquistare dai colori di una terra straordinaria

Le città rosse, l’ocra del deserto, l’oro delle spezie, il bronzo delle lanterne....

Di Daniela Passeri
ecco dove andare in marocco

Ogni tappa di questo viaggio in Marocco è un colore. Fatevi sedurre dall'oro delle dune, lasciatevi ipnotizzare dallo zellige (mosaico marocchino) e incantare dai tetti smaltati di verde, dalle città blu, ocra o rosse, dalle moschee rosa... Tinte decise, colori saturi e intensi realizzati con pigmenti vegetali e tecniche millenarie. Un mondo multicolor che lascia ricordi indelebili.

Le dune dorate di Erg Chebbi

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Pavliha//Getty Images

Le spettacolari dune di sabbia di Erg Chebbi si trovano nei pressi della città di Merzouga, vicino al confine con l'Algeria. Il modo migliore per godere del deserto di questa remota zona del Marocco orientale è soggiornare alcuni giorni in un campo tendato, come il Best Luxury Camp, base ideale per escursioni di trekking, o per fare sand-boarding sulle dune o attraversarle con i quad.

La città blu di Chefchaouen

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Tuul & Bruno Morandi//Getty Images

Sulle pendici del Rif, non lontano dalla costa del Mediterraneo, Chefchaouen è una città di origine medievale, fondata alla metà del Quattrocento come campo profughi per gli ebrei espulsi dalla penisola iberica. Furono gli ebrei a dipingere i muri di blu, e poi la tradizione è rimasta nei secoli, anche quando è diventata una città sacra dell'Islam. Oggi si visita per il suo centro storico e la bellezza del paesaggio. Bisogna anche sapere che è un centro di produzione di hasish e che lo smercio è piuttosto diffuso, per quanto vietato.

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I tetti smeraldo di Fez

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Chris Griffiths//Getty Images

I tetti verdi realizzati con ceramiche smaltate sono quelli della moscheo Al-Karaouine della città imperiale di Fez, all'interno della quale si trova anche l'omonima università, considerata una delle più antiche del mondo, fondata nell'859, e tuttora importante centro spirituale e di studio dell'Islam.

Giallo tadelakt di Marrakech

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ugurhan//Getty Images

L'intonaco dei muri interni è spesso realizzato con la tradizionale tecnica marocchina detta tadelakt, ovvero con la calce ricavata da rocce calcaree marine cotte a legna nelle fornaci di Marrakech. La calce viene stesa sui muri e poi compattata, lisciata e lucidata, attenendo una patina particolarmente raffinata.

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La moschea rosa di Casablanca

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Vera Tikhonova//Getty Images

La moschea di Hassan II a Casablanca è la più grande del Marocco. Inaugurata nel 1993, è una delle poche moschee aperte alle visite anche agli stranieri non musulmani per cui vengono organizzate visite guidate. Una particolarità dell'edificio è il suo tetto apribile che consente di trasformare l'area centrale in un grande patio. La moschea può contenere 25mila fedeli.

Città ocra sull'Atlante

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Cyrille Gibot//Getty Images

Costruita in terra cruda, la città di Ait Ben-Haddou si confonde con le pendici dell'Alto Atlante da cui emerge come un miraggio. Si tratta di uno dei più spettacolari ksar (villaggio berbero fortificato), iscritto nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. All'interno delle mura difensive, rinforzate da torrette angolari, case modeste si alternano ad edifici che sembrano castelli. Nello ksar c'è una moschea, una piazza pubblica, un caravanserraglio, due cimiteri (musulmano ed ebraico), un santuario e una zona per la trebbiatura del grano.

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La medina rossa di Marrakech

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Neil Emmerson//Getty Images

La Medina è il centro più antico di Marrakech, un dedalo di vicoli, stradine, piazze e suq nel quale perdersi sarà inevitabile, ma anche un vero piacere. Per lo shopping è meglio andarci la mattina oppure la sera poco prima della chiusura: sulla prima e ultima vendita i commercianti sono soliti applicare sconti più consistenti. Del resto l'atmosfera e i colori cambiano con il passare delle ore. La piazza più famosa, Jemaa el-Fnaa, di giorno si presenta come uno spazio semi-vuoto, ma al tramonto si anima di ogni genere di bancarelle di street-food e artigianato, condite da un folklore locale decisamente affascinante.

I colori del Mediterraneo

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Ayse Topbas//Getty Images

Il faro di Cap Spartel (300 metri slm) sorge sulla punta nord occidentale del Marocco, nei pressi della città di Tangeri e segna la zona dove anticamente si credeva si elevassero le mitiche Colonne d'Ercole, ovvero i confine del mondo conosciuto. Siamo all'imbocco dello Stretto di Gibilterra che separa l'oceano Atlantico dal Mediterraneo, un luogo mitico.

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Il Sahara verde

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by Tatsiana Volskaya//Getty Images

Un'oasi nel deserto del Sahara, a sud di Agadir. Si trova non lontano dalla costa atlantica e dalla spiaggia Lezgira, una delle più spettacolari e fotografate del Marocco, grazie ad un arco naturale di roccia che la rende inconfondibile.

Concerie vegetali multicolor

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Pavel Gospodinov//Getty Images

La conceria Chouara è la più grande e più antica della città di Fes. Pelli di cammello, vacca, pecora o capra vengono immerse nelle vasche per essere conciate e tinte con pigmenti naturali, secondo una tecnica in uso da secoli. Durante la visita vengono distribuiti rami di menta o altre essenze profumate per contrastare gli effluvi maleodoranti che si sprigionano dalle vasche.

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Al suk a comprare l'indaco

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Matteo Colombo//Getty Images

L'indaco è un colorante vegetale che si ottiene dalla fermentazione delle foglie di una pianta, la Indigofera tinctoria. Malgrado esista un simile colorante di sintesi prodotto a livello industriale, in Marocco si produce ancora e si può trovare in vendita nel suk di Marrakech.

Colori e profumi di erbe e spezie

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Stefan Cristian Cioata//Getty Images

I mercati marocchini affascinano anche per il profluvio di aromi e profumi di spezie, erbe e frutta essiccata, dai colori sorprendenti. Un posto in valigia c'è sempre per sacchetti di cumino, curcuma, coriandolo, zafferano, semi di anice, menta e paprika, oltre a datteri, fichi, albicocche e uvetta essiccati.

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I mille colori del mosaico

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Chris Griffiths//Getty Images

Si chiama zellige il mosaico marocchino, accostamento di piccole piastrelle di varie dimensioni e colori che formano deliziosi componimenti geometrici. Nella foto, lo zellige di una fontana nella medina di Fez.

La palette della cucina marocchina

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tbralnina//Getty Images

Una tajine di pollo con frutta secca e spezie. Anche la tavola sarà un'esperienza a tinte vivaci in Marocco. Non solo per i variopinti servizi in ceramica, ma per la scelta degli ingredienti e delle spezie che rendono ogni piatto un vivace tavolozza.

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Il blu sopra le terrazze

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rhkamen//Getty Images

Le case della medina di Marrakech sono caratterizzate da terrazze sui tetti dove si svolge buona parte della vita di relazione delle donne marocchine. Dalle terrazze le donne possono parlarsi, scambiarsi oggetti e godere di maggiore libertà che in altri luoghi della città.

Le mura bianche di Meknes

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Dave G. Houser//Getty Images

Meknès vale un viaggio in Marocco per i suoi bastioni monumentali alti 15 metri, lunghi 40 km, interrotti da 9 porte monumentali, una delle quali, Bab Mansour, considerata la più bella del paese. Il complesso è uno straordinario esempio di città fortificata del Maghreb del XVII secolo, dove gli elementi architettonici islamici sono perfettamente fusi con quelli d'influenza europea. Le mura racchiudono un insieme di edifici di grande valore del 1600, oltre a 10 hamman tradizionali e, naturalmente, diversi suk.

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Blu Essaouira

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Rawfile Redux//Getty Images

Araba, poi scalo portoghese, quindi sede di una grande comunità ebraica (maggiore di quella musulmana), ridisegnata da un architetto francese, amata dagli hippy negli anni Settanta. A ciascuno la sua Essaouira, sulla costa Atlantica del Marocco, luogo di pesca delle sardine, capitale dell'olio di Argan e della gnawa, un genere musicale riconosciuto patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 2019, che ha attirato qui musicisti come Frank Zappa e Sting.

L'arcolbaleno delle cascate di Ouzoud

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Monticelllo//Getty Images

Le spettacolari cascate Ouzoud si trovano vicino al villaggio Tanaghmeilt, a circa mille metri di altitudine sul Grande Atlante (150 km a nord est di Marrakech). Su tre livelli, l'acqua compie un salto di 110 metri. Grazie alla nebulizzazione, attorno al flusso d'acqua si creano costantemente arcobaleni, a rendere ancora più suggestivo il canyon di terra rossa su cui crescono olivi, mandorli e fichi

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Le lanterne in bronzo di Fez

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Westend61//Getty Images

L'artigianato marocchino è una delle attrazioni principali del Marocco. Nei suk si trovano ancora oggetti completamente realizzati a mano con rara maestria e tecniche tradizionali. La città di Fez si distingue per la lavorazione delle lanterne di bronzo punzonate, saldate e martellate a mano.

I colori dell'antica Roma

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Massimo Borchi/Atlantide Phototravel//Getty Images

Un mosaico del sito archeologico dell'impero romano di Volubilis, nei pressi della città imperiale di Meknes. La città, già capitale del regno di Mauritania, venne occupata dai cartaginesi e successivamente, nel I secolo, divenne un avamposto romano di cui rimangono un arco di trionfo, un foro, resti di templi del I secolo, l'acquedotto e le terme.

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