Il 23 luglio dell'anno scorso a Santorini, nelle Cicladi, dove abitano normalmente 15.000 abitanti, sono arrivati in massa 11.000 turisti. Nell'arco di una giornata la popolazione è quasi duplicata tanto che le autorità locali si sono domandate se dichiarare lo stato di emergenza, come si fronte a una vera e propria invasione. Il presidente del municipio di Fira, capoluogo dell’isola, ha scritto un post sui social in cui consigliava ai residenti di rimanere in casa perché le vie erano troppe affollate.
L'episodio rende bene l'idea di quello che sta accadendo in Grecia negli ultimi anni. Il turismo di massa sta mettendo a dura prova il Paese e, nel frattempo, la crisi economica e gli stipendi bassi impediscono agli abitanti di andare in vacanza. "Mentre gli stranieri vivono i loro sogni in Grecia, noi sperimentiamo il lato oscuro di tutto ciò che non va", ha raccontato al Guardian un negoziante che lavora nel centro di Atene, "Chi ha voglia di andare in vacanza quando gli viene detto che le bollette energetiche, e chi più ne ha più ne metta, stanno per aumentare?".
Il sogno delle vacanze in Grecia
Il mito delle case bianche a picco sul mare blu, delle isole incontaminate con le viuzze deserte, ha trasformato la Grecia nella destinazione estiva per eccellenza, tra le più sognate e ambite a livello mondiale secondo la United Nations World Tourism Organization. L'anno scorso questo ha portato all'arrivo di 36 milioni di turisti nel Paese, quasi quattro volte la popolazione residente. L'impatto sull'economia è positivo: secondo la Banca di Grecia (BoG), i ricavi legati al turismo nel 2024 sono arrivati a 21,7 miliardi di euro, con un aumento di 1,1 miliardi di euro (5,4%) rispetto al 2023. Eppure, anche se i ricavi aiutano a ridurre l'enorme debito pubblico che grava sul Paese (dal 180% del PIL al 153,6%) e generano posti di lavoro, le conseguenze sulla popolazione locale, d'altra parte, sono sempre più insostenibili.
Il turismo di massa ha portato non solo a un affollamento che ostacola la vita quotidiana degli abitanti, ma anche all'aumento dei prezzi, mentre i salari dei greci sono rimasti bassi e i tassi di inflazione hanno ampiamente superato quelli degli altri Paesi UE, provocando un forte aumento del costo della vita. Per molti residenti andare in vacanza nella propria terra oggi è impossibile, spesso risulta più conveniente spostarsi all'estero.
I greci non vanno più in vacanza
"I nostri studi dimostrano che un greco su due non andrà in vacanza quest'anno", ha spiegato al Guardian Takis Kalofonos, consulente finanziario capo di EEKE, il sindacato dei lavoratori consumatori della Grecia, "Mentre 10 anni fa la gente si prendeva 20 o addirittura 30 giorni di ferie, quest'estate ne bastano meno di una settimana. Le Cicladi e le isole più lontane sono un sogno lontano per molti greci. Chi può permettersi di pagare 450 euro di biglietti per la nave, che è quanto costerebbe a una famiglia di quattro persone con un'auto, quando lo stipendio medio è di 1.342 euro al mese?".
Anche l'agenzia statistica europea Eurostat ha confermato il trend, dato che l'anno scorso il 46% dei greci (il 19% in più rispetto al resto dell'UE) non ha potuto permettersi una vacanza di una settimana. Gli alloggi hanno costi inaccessibili, i ristoranti e i locali hanno prezzi tarati sui turisti stranieri e a farne le spese sono i greci, costretti a rimanere nell'entroterra, lontani dai prezzi spropositati della costa e delle isole, anche a Ferragosto.