Non basta più visitare un luogo, la parola d’ordine delle vacanze è esperienza. Per chi, sull’onda dei viaggi esperienziali, vuole entrare ancora più in profondità nella cultura ancestrale di un Paese, ci sono soggiorni e tour offerti dalle comunità locali. Ottimo modo per stare lontani dalle miserie dell’overtourism e mettere in pratica quel turismo rigenerativo che non si limita all’impatto zero sull’ambiente, ma migliora le condizioni dei luoghi che si visitano e delle persone che li abitano da sempre.

Powwow negli Usa

Il cuore della cultura nativa americana batte più forte in North Dakota. Già il nome di questo Stato dell’Upper Midwest statunitense al confine con il Canada è un omaggio ai suoi primi abitanti, il popolo Dakota, che se lo divide con Sioux, Chippewa, Metis, Mandan, Hidatsa e Arikara (gli ultimi tre conosciuti anche come MHA Nation o The Three Affiliated Tribes). Tutti insieme uniti nella North Dakota Native Tourism Alliance (NDNTA) che propone ai visitatori un ricco ventaglio di esperienze. Per esempio, alloggiando all’Earth Lodge Village sulle rive del lago Sakakawea, è possibile visitare il The Three Affiliated Tribes Museum con opere d’arte, artigianato, manufatti, pezzi storici. E partecipare a uno dei powwow, le riunioni nelle quali si celebra, tra canti e danze, la cultura dei primi americani.

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North Dakota Tourism

Safari in Amazzonia

Dal nord al sud America per un’immersione nell’Amazzonia ecuadoriana protetta nel Yasuní National Park, habitat di tucani, pappagalli, bradipi, caimani neri, scimmie, giaguari, e location del Sani Lodge. Proprietari, la comunità Kichwa che accompagna i visitatori in gite in canoa, passeggiate nella foresta pluviale, sessioni di birdwatching. In più, una torre di osservazione alta trentasei metri consente di ammirare dall’alto questo scrigno di biodiversità che, tra flora e fauna, conserva oltre duemiladuecento specie. Tutti i proventi vanno alla comunità locale, con particolare attenzione alle donne, creatrici di affascinanti pezzi di artigianato. Raggiungere Sani Lodge è già parte dell’avventura, dista infatti tre ore di barca sul fiume Coca dalla città più vicina, Francisco de Orellana.

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Sani Lodge

Danzare con i Batwa

Triangolazione perfetta per la collezione Volcanoes Safaris, cinque lodge sparsi tra Uganda e Rwanda, uniti nel Volcanoes Safaris Partnership Trust, fondo che non solo si occupa della conservazioni dei gorilla di montagna, ma supporta attivamente la collettività locale. Per esempio, nei pressi dell’ugandese Mount Gahinga Lodge è sorto il Gahinga Batwa Village, villaggio permanente che ospita centodieci membri della comunità Batwa, popolo pigmeo che abita queste terre da sempre. Qui, si può avere un assaggio di questa antica cultura anche unendosi a loro nelle danze tradizionali. Vicino al Bwindi Lodge, invece, il Volcanoes Safaris Partnership Trust ha istituito una cooperativa del tè dove scoprire i metodi di lavorazione della bevanda e assaggiarla nelle sue varianti nera, bianca e verde. A proposito dei degustazioni, non manca il Bwindi Bar che, oltre a servire piatti di cucina ugandese, offre corsi di formazione ai giovani.

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Volcanoes Safaris

Mindfulness alle Hawaii

La parola hawaiana mālama riassume tanti bei sentimenti. Significa prendersi cura della terra e degli altri, restituire. Per entrare in questo stato d’animo, una volta sulle isole, basta partecipare alle meditazioni guidate organizzate da Happier e ispirate alla bellezza naturale, alla cultura e al profondo senso di benessere che caratterizza l’arcipelago. Un invito a “rallentare, a entrare in contatto con lo spirito dell’aloha (che non è un mero saluto, ma riassume amore, compassione, gentilezza, rispetto, ndr) e a intraprendere un viaggio interiore”. Numerose, poi, le esperienze nel nome del turismo rigenerativo. A O’ahu, per esempio, si può fare volontariato nella Waimea Valley che conserva siti archeologici, dove la terra si coltiva secondo le pratiche agricole tradizionali ed è teatro di numerosi eventi culturali.

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Hawaii Tourism Authority (HTA)/Ben Ono

Mondo perduto in Marocco

I trekking con gli Ait Atta, l’ultima comunità nomade del Marocco, organizzato dal tour operator Native Eye consentono di esplorare il massiccio montuoso del Jebel Saghro, nel remoto sud del Paese e, contemporaneamente, di diventare parte attiva della carovana, raccogliendo la legna da ardere e pascolando pecore e capre. Tutt’intorno, un paesaggio intagliato in colate laviche, vallate ombreggiate dalle palme, villaggi plasmati nell’argilla.

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Native Eye

Australia a puntini

Per conoscere la cultura aborigena - fatta di storytelling, pittura, spiritualità e connessione con la terra - non c’è luogo migliore del Western Australia. Qui opera WAITOC (Western Australian Indigenous Tourism Operators Council) che raccoglie una selezione di esperienze gestite da quelli che vengono definiti i “custodi tradizionali”. Oltre a notti in campeggio nel bush o lungo le spiagge infinite della costa del Ningaloo Reef alla scoperta di siti archeologici e cerimonie ancestrali, vengono organizzati workshop per imparare la tecnica pittorica aborigena: dot art, come viene definita, perché crea complesse immagini formate da puntini di colore. E così perdersi tra le Vie dei Canti, per ritrovarsi nel Tempo del Sogno.

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Tourism Western Australia