Avete presente quella sensazione, subito dopo un tuffo in mare, quando risali con la pelle salata, le gocce scivolano ancora addosso e un brivido leggero ti attraversa? E poi, mentre esci piano dal mare alzi lo sguardo e vedi qualcuno in riva che ti osserva con una premura silenziosa, pronto ad avvolgerti con un asciugamano caldo prima ancora che tu possa sentire freddo. Ecco. Per sette giorni mi sono sentita esattamente così: avvolta, protetta, accolta. A bordo di Explora Journeys, una casa sospesa tra cielo e mare, capace con sorprendente naturalezza di farti sentire parte di entrambi.
Milano: clacson, smog, parole che si accavallano e agende che rincorrono il tempo. Le cuffie suonano una canzone che non sento. Il sole è nascosto, incerto. Come se volesse avvisarmi che non lo vedrò fino al mio ritorno. Atene: il volo atterra. La città mi accoglie con il profumo degli aranci e una luce nuova, quasi liquida. Mi dirigo verso il porto e il tempo sembra già rallentare. Quando la nave salpa dal porto di Atene, so di essere entrata in una nuova geografia: quella della lentezza e della voglia di conoscere ciò che ho attorno, e forse anche riconoscermi in un posto nuovo. Inizia così il mio viaggio attraverso sette isole greche, a bordo di Explora I, la prima nave della flotta Explora Journeys, compagnia di crociere di lusso lanciata da MSC nel 2023. Una nave concepita per chi cerca il silenzio e l’equilibrio tra scoperta e contemplazione. A bordo: 461 suite vista mare, cinque piscine riscaldate, di cui una con tetto in vetro retrattile che permette di nuotare e rilassarsi in qualsiasi clima, e idromassaggi interni ed esterni. L’acqua, su Explora I, non è solo sfondo: è il cuore dell’esperienza. Sei ristoranti e dodici bar e lounge in un contesto elegante e cosmopolita, in cui assaporare culture e tradizioni da ogni parte del mondo, con lo sguardo sempre rivolto all’orizzonte. È un’esperienza nata da una storia d’amore: quella tra un giovane capitano di traghetto napoletano, Gianluigi Aponte, e una ragazza svizzera conosciuta durante una traversata. Dall’incontro tra due sponde, il Sud del Mediterraneo e il cuore d’Europa, è nata un’idea di ospitalità che oggi naviga il mondo intero. Mykonos, Skiathos, Volos, Salonicco, Kavala… fino a Istanbul. Sette tappe, sette paesaggi, sette giorni per innamorarsi.
Giorno #1
La sveglia suona alle 7.00. O meglio, suonerebbe. Ma l’abitudine milanese, quella che ti fa aprire gli occhi prima del telefono, è dura da disinnescare. Li apro lentamente, e la prima cosa che vedo dalla grande vetrata panoramica della mia Penthouse Suite è Mykonos, bianca e luminosa, che si avvicina. Esco in terrazza: silenzio e vista. Rimango lì, immobile, cercando di catturare tutto. La luce, la brezza, il modo in cui il mondo rallenta. La suite è una vera e propria casa sul mare: 42 metri quadrati di comfort essenziale e raffinato, zona living, angolo ufficio, bagno con doccia walk-in e pavimento riscaldato, e un'area dining privata dove poter soddisfare ogni desiderio a qualsiasi ora. La giornata inizia con la colazione. Sul ponte 11, all’Emporium Marketplace, il primo pasto del giorno è lento e saporito: frutta fresca, pane tostato, salmone affumicato, crepes (una al pistacchio, una al cioccolato), yogurt greco con miele e noci. E un cappuccino servito con un sorriso d’intesa. Sbarchiamo. Mykonos è tutto ciò che ti aspetti, e un po’ di più. È cosmopolita, sì. Ma anche raccolta, elegante. I mulini a vento guardano tutto da secoli: un tempo macinavano grano e orzo, oggi sono diventati lo sfondo perfetto per miliardi di scatti su Instagram. Nota pratica: fate scorta delle famose fette biscottate locali. Croccanti, rustiche, irresistibili. Il pomeriggio si dissolve tra le viuzze bianco latte. Sembrano tutte uguali, ma ognuna nasconde qualcosa di diverso: una bottega d’arte, un profumo speziato, un abito che inevitabilmente, viene via con me. Torniamo a bordo e, mentre ci raccontiamo le emozioni del giorno, saliamo allo Skybar al ponte 14. Qui c’è una lounge panoramica che prepara cocktail rilassanti e regala viste che sembrano non finire mai. Chiudiamo la giornata all’Explora Lounge tra piatti internazionali, atmosfera raccolta e dettagli curati, con la possibilità di scegliere qualsiasi cucina. E la nave salpa verso Skiathos.
Giorno #2
Mi sveglio tardi, per la prima volta. Il corpo si arrende, finalmente, alla quiete. Sono ancora immersa nelle lenzuola, calde, leggere, profumate (firmate Frette), quando un bussare gentile alla porta mi riporta al mondo. “Good morning, Miss Chiara. How are you? Breakfast in the room?” È Romie, il mio suite host, impeccabile e sorridente come ogni giorno. Ma il profumo lo aveva già preceduto: pancake di ogni tipo, omelette appena fatte, frutti rossi, yogurt cremoso e semi di chia che, pare, facciano miracoli. Così la giornata inizia in terrazza, accappatoio e caffè in mano, mentre Skiathos si avvicina lenta, dorata dalla luce del mattino. E, come in un sogno di inizio estate, un gruppo di delfini passa proprio lì sotto, a pochi metri dal vetro. Silenziosi, eleganti, sembrano usciti da un film. E in effetti, Skiathos è proprio questo: una cartolina viva. Una piccola perla dell’Egeo che fa onore a ogni recensione letta prima di partire. Si cammina scalzi fra le sue strade, si sale fino al punto più alto della città e da lì la osservi tutta, incastonata tra il verde e il blu. Tra le stradine, bianche e profumate, punteggiate di buganvillea, ci offrono piatti a non finire di moussaka, ciotole fumanti di kakavia e sorrisi larghi come il cielo. Una lunga nuotata tra barche colorate, il sale sulla pelle, le caviglie impolverate da strade sterrate e vicoli curiosi. E poi il rientro a bordo, che ogni sera profuma un po’ più di casa. La sera si scioglie in partite infinite di pickleball (talmente entusiasmanti da aver già googlato i campi a Milano) giocate al tramonto mentre la nave salpa verso Volos. Per chiudere la giornata, scegliamo un aperitivo al Malt Whisky Bar, ponte 11. Un viaggio nel viaggio con un tour delle regioni produttrici di whisky di tutto il mondo, con etichette rare e conversazioni dal sapore di legno e miele, accompagnate da jazz morbido in sottofondo. Poi, la cena al Sakura, “fiore di ciliegio” con vetrate a parete che incorniciano piatti della cucina asiatica più autentica dal Giappone e la Thailandia al Vietnam e la Malesia. Sapori sorprendenti accompagnati da una drink list d’ispirazione orientale e dai consigli appassionati di un sommelier di sakè. E intorno, il mare in movimento, che ci accompagna verso la nostra prossima destinazione. I giorni a bordo di Explora I sono stati così: un equilibrio tra il massimo del comfort e il gusto dell’avventura.
Giorno #3
Mi sveglio con un’irrefrenabile voglia di fare. Così io e una delle mie meravigliose compagne di viaggio, ancora mezze assonnate ma piene di energia, usciamo di corsa dalla suite con un kit Technogym sotto braccio. Il programma era un caffè al volo ma come spesso accade quando tutto è bello, la tappa è diventata una sosta: crema caffè vellutata, un espresso intenso e un croissant caldo. La Cafeteria di bordo è un piccolo paradiso di delizia ispirato alla cultura europea moderna del caffè. E tra pasticcini, biscotti burrosi e risate impastate di zucchero, abbiamo fatto il pieno di energia. Poi via, verso la zona fitness. Oltre 350 metri quadrati di spazi interni ed esterni, progettati in collaborazione con Technogym, con vista sul mare, e sulla motivazione. Qui l’allenamento avviene quando vuoi, come vuoi. Yoga, pesi, cardio, stretching: il corpo qui risponde in modo diverso, respira meglio, si muove più volentieri. Dopo il workout giù a terra a scoprire Volos, città portuale vivace e autentica della Tessaglia. Sul lungomare la vita scorre lenta: i tavolini si riempiono piano, la gente cammina senza orologio. Basta spingersi un po’ più in là, nelle retrovie, per scovare piccole trattorie e negozi resistenti al tempo — e allo shopping online. Ha qualcosa di rassicurante. Dopo la giornata torniamo sul nostro gioiello galleggiante con un’unica meta in mente: la spa. 713 metri quadrati dove la presenza dell’oceano si sente ovunque, nei toni, nei profumi, nei movimenti. Attraversiamo l’area benessere come chi sa già che sta per entrare in un’altra dimensione. Undici sale dedicate ai trattamenti, due suite private con aree relax all’aperto, una sala per massaggi doppi. E poi ancora: piscina per idroterapia, sauna finlandese, grotta di sale, docce aromatiche a vapore, cascata di ghiaccio, lettini in marmo riscaldato. Una meraviglia dietro l’altra, da scoprire con passo lento. La sera inizia con un rituale già rodato: l’aperitivo, che ormai ha un posto fisso nel cuore, e nell’agenda. Questa volta scegliamo l’Helios Pool & Bar: una lounge sospeso tra piscina, cielo e mare, dove la lista cocktail è lunghissima, creativa, irresistibile. E per concludere la giornata, cena da Fil Rouge, ristorante che unisce sapori internazionali con un tocco francese contemporaneo. Pareti candide, opere d’arte che sembrano conversare tra loro, piatti eleganti che raccontano storie dal mondo.
Giorno #4
Non mi sono mai sentita una viaggiatrice “da crociera”. O almeno, così pensavo. Sono sempre da valigia leggera e itinerari disegnati a mano libera. L’idea di restare su una nave per un tempo definito, con orari prestabiliti per scendere a terra, mi era sempre sembrata troppo rigida per chi ama improvvisare. Poi sono salita a bordo di Explora e, come spesso accade, la pratica ha riscritto la teoria. Qui la parola crociera cambia senso. Non è solo una questione di comfort ma di qualcosa di meno tangibile e più sottile: una qualità dello spazio e del tempo. Qui si è liberi di scegliere ritmi, luoghi e routine: una nuova terrazza da cui osservare il mare cambiare umore, voci che diventano familiari, stare da sola senza sentirsi soli. In questo stato d’animo arrivo a Salonicco, tra le food destination più interessanti del Mediterraneo. Appunti di viaggio: se passate da qui, non rinunciate a un gyros mangiato in piedi, a un koulouri caldo preso al volo, a un pomeriggio in un kafeneion dove bere un caffè greco o un bicchiere di ouzo è quasi un rito. Ma anche la cucina contemporanea ha il suo spazio: ristoranti vista mare, menù tipici rivisitati in chiave gourmet, perfetti per una sosta lenta nel cuore della città. E poi, ovviamente, lo shopping. Salonicco ha qualcosa per tutti i gusti: mercati, boutique indipendenti, concept store, vintage ben selezionato. Passeggia tra le bancarelle colorate di Proxeno Kormila Street, spesso definita il miglio d’oro, poi rallenta il passo lungo Navarinou Street: una via pedonale rilassata, bohémien, piena di piccole scoperte. Quel pomeriggio, con ancora tutto il sole del mondo addosso, abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso: partecipare alla Chef’s Kitchen. Un’esperienza pratica e coinvolgente, guidata da uno chef italiano, che ci ha accompagnate passo dopo passo nella preparazione di alcuni piatti iconici. Ed è stato lì che ho imparato a fare una crème brûlée di quele con la crosticina caramellata che si rompe sotto il cucchiaino con il suono più soddisfacente del mondo. Grazie a istruzioni chiare e a un pizzico di coraggio, è venuta fuori davvero bene. Non so se riuscirò a replicarla a casa, ma la soddisfazione me la sono portata via tutta. E anche un un ricordo al sapore di vaniglia.
Giorno #5
La sveglia suona presto per la sessione di yoga del mattino mentre le prime luci del giorno sfiorano il mare. È una di quelle routine che, anche per i meno sportivi, diventano presto irrinunciabili. Quando la lezione finisce, volti prima sconosciuti ora si riconoscono, e si avviano insieme verso la colazione all’Emporium Market doved prendere posto al tavolo con qualche amico in più. Poi via verso Kavala, tappa del quinto giorno: una città che affascina già al primo sguardo, con il suo porto elegante e le case colorate. Dopo una giornata piena e luminosa, rientriamo a bordo e saliamo all’Explora Lounge al ponte 11: un ambiente raccolto dall’atmosfera di un boutique hotel dove Antonio, italiano, ci prepara un Caipiroska ghiacciato e aromatico al punto giusto dietro il bancone. Ceniamo al Marble & Co. Grill: steakhouse europea, contemporanea e sofisticata. A vista, una cella frigorifera per la frollatura della carne e una cantina di vini pregiati che fa brillare gli occhi anche ai meno appassionati. E se dopo cena c’è la voglia di proseguire ancora, a bordo le possibilità non mancano. Tra le opzioni la Journeys Lounge, la più ampia della nave: uno spazio pensato per trasformarsi con l’umore del giorno e con la musica della sera. Tra le specialità: mixology, intrattenimento e spettacoli in stile cabaret.
Giorno #6
È il giorno in cui non si tocca terra. Si resta a bordo, in viaggio verso Istanbul, attraversando lo Stretto dei Dardanelli, un tratto di mare che ha il sapore delle imprese epiche, ma anche delle cartoline più romantiche. La nave si avvicina lentamente al 1915 Çanakkale Bridge, il ponte sospeso che collega Gelibolu (in Europa) a Lapseki (in Asia). Un’opera grandiosa, elegante, che sembra galleggiare sull’acqua e quando Explora I ci passa sotto, con una lentezza solenne, pare quasi accarezzarlo. Nel pomeriggio il capitano della nave, Sebastiano Chrisam. Di origini veneziane con oltre venticinque anni di esperienza in navigazione, è diventato comandante nel 2017 all’interno del gruppo MSC. Carisma pacato, voce tranquilla, sguardo lucido di chi ha visto tanti mari ma si emoziona ancora nel raccontarli. Ci ha raccontato la sua storia, la sua esperienza a bordo di Explora e di come, un’onda alla volta, anche lui si sia innamorato di questa nave e dei valori che custodisce. Per concludere la giornata, abbiamo fatto ancora una volta tutto quello che, ormai, era diventato familiare. L’ultima partita al tramonto. L’ultimo aperitivo, l’ultima cena. Qui, ovunque tu sia, sei in costante contatto con l’acqua e con l’aria come se non ci fosse niente a separarvi. Circondati di bellezza, a qualsiasi ora del giorno. Per una come me, che non si è mai sentita “tipo da crociera”, posso assicurarvi una cosa: se mai sceglierete di partire, o se pensate di non essere il tipo, Explora vi farà ricredere. Promesso.
Giorno #7
Quella mattina mi sono svegliata all’alba per vedere l’arrivo in città. Lo aveva detto il capitano: “È uno spettacolo che non si può perdere”. E aveva ragione. Il sole sorge dietro i minareti e colora tutto di rosa, rame, oro. Non ci sono rumori forti, olo i gabbiani e l’eco lontana del primo richiamo alla preghiera. Vedi la Moschea Blu, la bandiera che sventola, Topkapi, i minareti sottili che si stagliano contro il cielo. Arrivi dal mare come una regina bizantina o un mercante veneziano, è come essere accolti tra le pagine di “Le mille e una notte”, la nave entra nel Bosforo attraversando il punto magico dove l’Europa e l’Asia si guardano, si sfiorano. È stata la mia prima volta a bordo di una nave crociera, ma non l’ultima. Puoi partire da solo e tornare con amici nuovi, con un piccolo album di persone nel cuore. Puoi sentirti a casa anche in mezzo al mare. Puoi scegliere di viaggiare da solo per conoscerti un po’ di più oppure farlo con gli amici di sempre, con la famiglia o le persone del cuore. Come in ogni viaggio si impara tantissimo: sui luoghi che si visitano, sulle persone che si incontrano e senza accorgersene anche, e forse soprattutto, su sé stessi.