Palermo ha chiese, palazzi e monumenti di prodigioso splendore. Tra le meraviglie della città ciò che attira l'attenzione è la bellezza di ville e case nobiliari. La costruzione, fuori dalle mura, di residenze circondate dalla natura e dal verde è iniziata tra il ‘600 e il ‘700, quando le famiglie aristocratiche palermitane vollero trovare svago e rifugio dalla calura. La zona prediletta fu la Piana dei Colli poiché il clima di quel territorio pianeggiante era sempre mite e piacevole. La moda della villeggiatura, di importazione francese e inglese, diede impulso alla costruzione di eleganti ville suburbane circondate da boschi, frutteti, orti e giardini. Mondello già nel ‘500 fu interessata dalla costruzione di numerose torri costiere di avvistamento che successivamente furono inglobate entro bagli fortificati, all’interno dei quali si sviluppava la vita legata alla produzione agricola. Molti di questi bagli furono a loro volta trasformati in residenze rurali prima ed in ville poi, plasmate da un’impronta architettonica consona al tenore economico e sociale dei proprietari. Mondello oggi è una nota frazione balneare di Palermo, ed è famosa per le sue ville in stile Liberty. La Belle Époque portò a Palermo un gran fermento culturale. Ecco dunque le ville i villini più belli di Palermo e di Mondello, per un weekend di fascino e frescura.
Alcune tra le ville e i villini più belli di Palermo e Mondello
Villa Malfitano
La neorinascimentale Villa Malfitano si estende su otto ettari e fu costruita dalla famiglia inglese Whitaker che fece la sua fortuna con il “Marsala”. Progettata tra il 1886 e il 1889 dall’architetto Ignazio Greco, al suo interno si possono ammirare: salotti in stile rococò e neoclassico, una sala da ballo, una collezione di arazzi fiamminghi del XVI secolo, una coppia di elefantini in smalto cloisonné provenienti dal palazzo imperiale di Pechino, un clavicembalo settecentesco recentemente restaurato anche nella parte pittorica, ventagli, coralli trapanesi del ‘600 e ‘700, quadri dell’800 siciliano e una rara specchiera veneziana del '600 e ‘700. All’esterno di notevole interesse è la Sala d'estate, decorata con piante e fiori in stile realistico. La villa, oggi, appartiene alla Fondazione Whitaker istituita nel 1975 con lo scopo di incrementare le attività culturali in Sicilia.
Villa Castelnuovo
L’edificio principale dalle linee essenziali, è il neoclassico Ginnasio opera di Antonio Gentile, ed è attraversato da un portico con otto colonne in stile dorico al cui centro si trova una cupola con gli affreschi di Michele Varrica. L’ingresso settecentesco ha un lungo viale di cipressi con statue in stucco che rappresentano le allegorie dell’Abbondanza e dell’Agricoltura. Il parco comprende i giardini all’italiana ornati da fontane e statue, tra queste il gruppo della Musica, opera di Ignazio Marabitti del 1777. Nel giardino si colloca il Teatro di Verdura, utilizzato per le rappresentazioni estive del Teatro Massimo.
Villa Lampedusa
Conosciuta con il nome di Villa del Gattopardo, Villa Lampedusa fu costruita agli inizi del XVIII secolo per volere di Don Isidoro Terrasi. Nel 1845 la dimora passò al principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, bisnonno del celeberrimo Giuseppe Tomasi, autore del Gattopardo a cui si ispirò per il protagonista del suo romanzo. Il principe era appassionato di astronomia e fece realizzare all’interno della villa un osservatorio astronomico. L’interno dell’edificio d’impronta settecentesca, ha ampi saloni con pareti e soffitti splendidamente ornati da decori che seguono i dettami imposti dallo stile rococò.
Villa Filippina
Villa Filippina vanta uno dei primi giardini storici palermitani impreziosito dal chiostro e dalla fontana con statue di santi, opera di Gioacchino Vitagliano, realizzata in pietra di Billiemi. Durante la prima metà del Novecento nel giardino della Villa furono costruiti un cinematografo, un piccolo teatro e un’arena. La villa oggi viene usata come spazio culturale dove si svolgono performance, mostre permanenti, spettacoli teatrali e musicali. Di recente è stato inaugurato il Planetario all’interno del vecchio cinema.
Villa Trabia
Villa Trabia venne costruita nel ‘700 da Ignazio Lucchesi Palli, Principe di Campofranco. La villa ha un piccolo parco seicentesco ed un edificio settecentesco classico, composto da un corpo centrale su due livelli e da due ali laterali che racchiudono una piccola corte. Nel giardino simile ad un orto botanico si trovano robinie, araucarie, oleandri, conifere, palme, ficus magnolioides e querce, per un totale dell’epoca di di 2.790 piante di cui oggi ne rimangono circa 150.
Villino Florio
Esempio di architettura Liberty, il Villino Florio venne realizzato tra il 1899 e il 1902 dall'architetto Ernesto Basile che dedicò la costruzione alla moglie Ida, per volere della famiglia Florio. Considerato uno dei capolavori dell'Art Nouveau a livello europeo, è tra le prime opere architettoniche in stile Liberty in Italia. Basile disegnò nei vari elementi dell’edificio tutte le tappe toccate da Vincenzo Florio che aveva una forte attitudine al viaggio. Vediamo dunque: superfici barocche, capriate nordiche, torrette cilindriche che rimandano ai castelli francesi.
Villino Gregorietti
Ernesto Basile progettò anche il Villino Gregorietti, nel 1924, per il pittore Salvatore Gregorietti. Il mosaico viene qui usato in maniera diffusa tra le volumetrie, le forme e gli apparati decorativi dell’edificio.
Villino Favolaro
Il Villino Favaloro rappresenta uno degli esempi più importanti del periodo di splendore economico e culturale di Palermo, legato al Liberty. La costruzione fu commissionata dalla famiglia Favaloro a Giovan Battista Basile nel 1889, che la terminò nel 1901. Successivamente, il figlio Ernesto Basile, nel 1913, si occupò di eseguire lavori di ampliamento, realizzando la torretta ottagonale e il giardino d’inverno in ferro battuto e vetro.
Dove dormire e mangiare
Ogni zona di Palermo ha un’anima speciale che la differenzia dalle altre, il quartiere del Politeama, ad esempio, si distingue per la sua eleganza e prende il nome dall’omonimo Teatro: il Politeama Garibaldi uno dei più belli di Palermo, che con le sue sue linee classiche domina Piazza Ruggero Settimo. Inaugurato nel 1874, si trova nel centro della città ed è tappa obbligatoria per gli amanti dell’architettura, dell’arte e del teatro. Questo quartiere è inoltre molto comodo, ben collegato e vicino a molte attrazioni turistiche, ed è dunque l’ideale per alloggiare a Palermo. In questa zona troviamo l’Hotel Plaza Opéra che si differenzia per l’estetica dei suoi spazi in stile misurato ma eclettico. Gli ambienti mescolano arredi di antiquariato siciliano e Biedermeier al design d’autore, le camere vantano una lettura accurata degli spazi e una realizzazione artigianale. Il rooftop lounge usa forma dalle linee pulite e ha una vista molto bella sullo skyline e sule montagne palermitane.
Spostandosi nel cuore della Vucciria troviamo il ristorante Gagini che propone una cucina Fine dining dove si unisce esperienza sensoriale al valore del territorio. La ricerca portata avanti dal nuovo chef Marco Massaia trasforma le materie prime intrecciandole con il tessuto culturale. Creatività e abilità di accostamenti azzardati ma funzionali al sapore, creano un melting pot in cui si uniscono le radici dello chef e il suo studio incessante. La collezione di vini si fregia del profondo legame con il territorio siciliano e dell’abilità nel proporre con alchemia una splendida ricerca.
In centro storico, esattamente in via Vittorio Emanuele, troviamo il ristorante Buatta, perfetto per chi vuole assaggiare il piacere di piatti siciliani che si pongono come divinità del cibo. Lo chef Fabio Cardilio, una stella Michelin, è un interprete speciale della cultura gastronomica palermitana ed ha una profonda conoscenza delle tradizioni e dei saperi. Anelletti alla siciliana, caciocavallo all'argentiera, caponata, alalunga con menta e per finire cannoli, vi faranno alzare il vostro grado di felicità.