Devono il loro nome ai preziosi tessuti che, in epoca medievale, arrivavano in Europa dall’orientale Baghdad, chiamata anche Baldacco. Gli opulenti drappi là prodotti vengono quindi nominati baldekinus e utilizzati per isolare i letti, creando intime alcove per proteggere il sonno dai rigidi inverni. Oggi, i letti a baldacchino sono protagonisti di fastose, romantiche e fiabesche mise-en-scène in affascinanti camere d’hotel. Dall’Italia ai Caraibi, passando per l’Africa, ecco alcuni esempi che fanno sognare.

Rifugio d’élite

Ineffabile classe sospesa tra cielo e mare per il J.K. Place Capri, parte dei The Leading Hotels of the World, dove negli anni hanno trascorso le vacanze personaggi très chic come la socialite Lee Radziwill e lo stilista Hubert de Givenchy. E il bel mondo di ieri e di oggi si respira in questo buen retiro concepito dall’architetto fiorentino Michele Bönan con allure cosmopolita che spazia da tocchi che omaggiano Palm Beach per veleggiare fino agli Hamptons. Senza dimenticare quello stile Capri coniato dall’ingegnere Edwin Cerio (1875-1960), il caprese doc che ha definito l’estetica isolana, elegante e semplice. Come i letti a baldacchino che dominano la maggior parte delle ventidue camere del J.K. Place Capri, dai drappeggi in lino che si scostano per consentire la vista mare.

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Fiaba agreste

Ancora semplicità ed eleganza, espressa dalla forza materica nuda e cruda del legno, per i letti del Castello di Vicarello, rinato dopo dodici anni di meticoloso restyling nella Maremma toscana. Intorno, vigneti, uliveti, campi e boschi, per non dire di due piscine, palestra e pure spazio per massaggi di coppia en plein air; all’interno, dieci suite dove al legno fanno eco pietra e tessuti naturali, dai lini grezzi alle coperte ricamate a mano.

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©valentinasommariva

Le dimensioni contano

La suite più grande di Londra è la punta di diamante del The Lanesborough, parte di Oetker Collection e sfavillante esempio di stile Regency che si pavoneggia con aristocratica grandeur tra Buckingham Palace e Hyde Park Corner. E se la Royal Suite, con le sue sette camere da letto, vince il primato in quanto a dimensioni, la Presidential Suite sfoggia il baldacchino dall’outfit più regale, in un drappeggio di broccati ricamati in tutte le sfumature dell’avorio. Anche le lenzuola, noblesse oblige, sono tessute in cotone egiziano esclusivamente per The Lanesborough e non fanno una grinza sul materasso creato su misura.

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Una corona sul cuscino

Restando a Londra, si trasloca nel cuore di Chelsea al Beaverbrook Town House che occupa due edifici adiacenti d’epoca georgiana. I baldacchini delle dodici suite, oltre che nella forma più classica, qui si presentano anche come una leggiadra corolla a incoronare le testate dei letti. Prima di riposarsi sul proprio talamo, provare Fuji Grill, ristorante giapponese dell’hotel, e Sir Frank’s Bar, con cocktail mixati in un ambiente Art Deco.

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More is more

Accanto al Castello di Edimburgo, fulcro della capitale scozzese, sorge The Witchery che, oltre a vantare baldacchini per tutti i gusti, fa battere più forte il cuore agli amanti delle atmosfere gotiche senza compromessi. Chi l’impronta gotica la preferisce abbinata all’oro, scelga la Heriot Suite dal baldacchino avvolto in broccati aurei. Per chi predilige il color cremisi c’è la Sempill Suite, in un tripudio di velluti. Vira al profondo viola, invece, la The Turret: sul suo talamo ci si sdraia dopo aver fatto il bagno nella vasca argentata.

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Il castello di mademoiselle

Ci ha pensato Jacques Garcia, gran maestro nella decorazioni d’interni, a riportare agli antichi fasti il Château Louise de La Vallière, l’hotel più nuovo della Valle della Loira. Gli splendori di un tempo sono quelli di quando qui abitava Louise de La Vallière (1644-1710), una delle grandi favorite del Re Sole. Sfarzo senza briglie, quindi, descritto da Jacques Garcia così: “Il soggiorno qui è una vera e propria fuga, un passo in un altro mondo, quello in cui si parte con tre carrozze e tutta la servitù”. E per dormire, ça va sans dire, il letto non può che essere à baldaquin.

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A casa del Re

Per andare proprio a casa di Luigi XIV basta trasferirsi direttamente a Versailles. All’interno della celeberrima tenuta, nel 1681 Jules Hardouin-Mansart, architetto del Re Sole, crea l’Hôtel de Beauvillier, oggi rinato come Le Grand Contrôle. Nuovissimo hotel parte della collezione Airelles, dove ognuna delle tredici camere e suite “racconta un capitolo di una Versailles antica, reinterpretata attraverso il comfort e l’eleganza del lusso contemporaneo”. Tra i letti che personalizzano gli ambienti, ammalia con i suoi tessuti floreali quello della suite Necker.

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Alla grande (Gatsby)

La Gilded Age, l’epoca d’oro degli Stati Uniti, rivive al The Chanler at Cliff Walk, villa d’epoca trasformata in boutique hotel che si staglia in posizione dominante sulla scogliera di Newport, Rhode Island. È definito “uno degli hotel più romantici degli Stati Uniti”, e tiene alto questo titolo sfoggiando elaborati four-poster beds, come si chiamano in inglese i letti a baldacchino, nella maggior parte delle sue venti camere. Un esempio su tutti, il talamo della Martha’s Vineyard Ocean Villa dalle colonne in legno intagliato e sovrastato da un florilegio di seta, rifugio ideale per rilassarsi, ammirando l’oceano.

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Dream pink!

Veleggiando sull’acqua alla ricerca di four-poster beds in quel dei Caraibi si approda a Coral Sands Inn & Cottages, uno degli indirizzi più iconici dell’arcipelago delle Bahamas. Si trova sull’Harbour Island, isola celebre per la sua spiaggia di sabbia rosa. E proprio all’arenile color cipria s’ispira, già dal nome, questo resort inaugurato nel 1968 che un recente restyling ha reso ancora più di charme. Punta di diamante, i cottage a due passi dal mare dominati dai grandi letti dove i tessuti d’ispirazione tropicale scandiscono tutte le sfumature del corallo.

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A cielo aperto

Tornando alla genesi dei letti a baldacchino: tra le loro fonti d’ispirazione, le tende dei popoli nomadi. E così, all’&Beyond Lake Manyara Tree Lodge, in Tanzania, tornano alle origini consentendo agli ospiti di trascorrere la notte sotto canopy bed avvolti da candidi veli e posizionati in un’area appartata del Lake Manyara National Park. Dopo una cena sotto le stelle, rischiarata dal fuoco dei falò, si dorme cullati dai suoni della natura. Senza rinunciare allo stile e a tutte le comodità. Più fiabesco di così…

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