Il turchese del cielo e del mare, il verde dell’entroterra, le zagare e i gelsomini: tra questi paesaggi Pablo Picasso ritrova la gioia di vivere dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale. Come gli Impressionisti, anche il maestro cubista è stregato dalla luce della Riviera francese che, dopo gli anni di Parigi, gli ricorda la natia Malaga.
Per godere del dolce vivere che regalò all’artista un periodo tra i più felici e produttivi, ripercorriamo le sue orme da Antibes a Vallauris e poi a Mougins, dove Picasso scompare l’8 aprile del 1973 a 91 anni. In questi mesi i tre villaggi si animano di eventi per ricordare l’illustre cittadino in occasione della Célébration Picasso 1973-2023, a commemorare i cinquant’anni dalla scomparsa con oltre quaranta mostre nel mondo (museepicassoparis.fr).
Antibes e la gioia di vivere
La vista sul blu che fece innamorare Picasso di Antibes si cela a pochi passi dai megayacht che affollano Porto Vauban. Oltre i banchetti dei pescatori, dove il maestro amava fare incetta di ricci di mare, superiamo Porte Marine e risaliamo il centro storico fino al castello Grimaldi, sede del museo Picasso. Nell’estate del ’46, a 65 anni, l’artista è qui in vacanza con la nuova compagna Françoise Gilot e il conservatore del museo gli mette a disposizione una sala con vista sulla scogliera come atelier. Folgorato da quel luogo e dall’amore per la sua musa, Picasso realizza 44 disegni e 23 dipinti in soli due mesi; tra essi, l’imponente La joie de vivre, con una donna che danza tra l’oro delle sabbie e gli azzurri di cielo e mare.
Molte le fotografie che, lungo il percorso espositivo, narrano anche i suoi momenti più intimi, come i curiosi scatti con la civetta Ubu, soccorsa sui bastioni e divenuta parte della famiglia. Fino al 2 luglio, la mostra Picasso 1969-1972 - La fin du début narra di anni in cui la produzione dell’artista aumenta, con quadri dai colori accesi. Tale vivacità la si ritrova nel Mercato Provenzale, che al mattino inebria con ortaggi, formaggi, spezie e fiori e di pomeriggio si anima di bistrot. Da lì, vale la pena perdersi tra le stradine del borgo per scoprire vetrine di gioielli, ceramiche, sculture e vetri, ma anche mercati di artisti e artigiani in orari e giorni diversi, in estate persino di notte.
Vallauris e le sue ceramiche “galeotte”
Durante una vacanza a Golfe-Juan, Picasso visita la mostra di ceramiche, fiori e profumi di Vallauris, la città dei vasai, nell’entroterra. Alla fiera il maestro incontra Suzanne e Georges Ramié, proprietari della fabbrica Madoura, e con loro modella per gioco alcuni pezzi. L’estate successiva avvia con i maestri vasai un sodalizio che durerà a lungo («Il caso ci diede come allievo un maestro», scriverà poi Suzanne), così nel 1948 si trasferisce a Vallauris. Acquisisce un’ex fabbrica di profumi, la trasforma in atelier e intrattiene rapporti con amici pittori e scrittori, da Jacques Prévert a Jean Cocteau, Henri Matisse, Marc Chagall… Tale fervore accende i riflettori sulla città e già nel ’49 Rita Hayworth viene a sposarsi qui ed è sulle copertine di tutto il mondo. Per ringraziare i concittadini della calorosa accoglienza, Picasso dona al villaggio l’Uomo con la pecora, la prima sua scultura collocata in luogo pubblico, nella piazza del Mercato.
Il prospiciente castello del XVI secolo ospita tre gallerie imperdibili: il Museo della Ceramica, il Museo nazionale Pablo Picasso e il Museo Alberto Magnelli. Qui, fino al 30 ottobre, la mostra Formes & Métamorphoses: la création céramique de Picasso racconta la ricerca plastica del maestro. Tra le curiosità, si scopre anche la passione del poliedrico talento per la linoleografia, una tecnica di incisione su linoleum. L’ex cappella custodisce la più grande opera da lui dipinta, di oltre 100 metri quadrati: La guerra e la pace (1952). Questa composizione, che appare realizzata direttamente sulle pareti, fu in realtà dipinta su due pannelli piani esposti a Roma e a Milano, prima di essere installati a Vallauris nel 1954.
La passeggiata continua lungo Avenue Georges Clemenceau, via che Picasso percorreva per scrutare le opere dei ceramisti. Dietro le vetrine con la sigla A.V.E.C. (Association Vallaurienne d’Expansion Céramique) si celano pezzi fatti a mano secondo il know how tradizionale. Il profumo di zagara di maggio, invece, ricorda che tra i motivi d’orgoglio di Vallauris c’è la coltivazione dell’arancio amaro, il bigaradier, portato qui a fine ’800 per l’industria profumiera di Grasse. Da non mancare, la visita all’ecomuseo della cooperativa Nérolium, che riunisce i coltivatori dell’agrume, a Golfe-Juan, poco distante dalla spiaggia del Sole, appena ribattezzata spiaggia Pablo Picasso perché qui l’artista amava fare un tuffo ogni mattina alle 11.
Mougins, capitale della gastronomia
A 15 minuti da Cannes, il borgo di Mougins, dove vissero Christian Dior, Roger Vivier ed Edith Piaf, è fatto a chiocciola, con le strade a spirale intorno a un colle. A dare il benvenuto oggi è l’enorme testa in bronzo Pablo, di Gabriel Sterk. Nel 1936 Picasso viene qui a trovare l’amico pittore Francis Picabia e soggiorna alla locanda Vaste Horizon con l’amante Dora Maar e gli inseparabili Jean Cocteau e Man Ray. Nel 1961, quando sposa la nuova compagna Jacqueline Roque, torna a Mougins; acquista il Mas Notre-Dame de Vie, una villa con 32 camere e due laboratori ben soleggiati. In questa “tana del Minotauro”, come lui la definisce, produce 300 opere e vive in pienezza giorni rilassati e senza condizionamenti («Ci vuole molto tempo per diventare giovani», dirà).
La visita guidata fa rivivere aneddoti di questa storia anche attraverso video e foto inedite. Per luglio è prevista l’inaugurazione del Centre d’Art con trenta incisioni del maestro spagnolo. Un must, il MACM, museo d’Arte classica di Mougins, con 800 capolavori, tra cui Cézanne, Chagall, Renoir, Dalí, Haring, Hirst. La città è altresì nota come capitale della gastronomia già dagli Anni ’50, quando gli inglesi venivano a gustare la miglior bouillabaisse del Mediterraneo dal cuoco-pescatore Célestin Véran. Negli Anni ’70 lo chef Roger Vergé ideò qui la “cucina del sole” e, con sette stelle Michelin, la città divenne la più stellata di Francia. Da assaggiare c’è anche uno street food d’eccellenza: il pan bagnat di Mougins. Per concludere, si sale al campanile di Saint-Jacques al tramonto, dove la vista spazia dalle Alpi fino alla baia di Cannes.
Guida pratica: dove dormire e mangiare in Costa Azzurra
DOVE DORMIRE
B&B La Bastide du Bosquet. In un edificio storico circondato dal giardino, questo B&B a conduzione familiare conserva un’atmosfera d’altri tempi. Doppia da 150 euro. Avenue des Sables 14, Juan-les-Pins, Antibes; tel. +33 651767273, lebosquet06.com. Hotel Blanc Sable. A pochi metri dalla spiaggia di Golfe-Juan, questo tre stelle rinnovato accoglie in camere bianche dall’atmosfera provenzale. Doppia, da 105 euro. Impasse Beau Soleil 6, Vallauris Golfe-Juan; tel. +33 493636363, blancsablehotel.com. Le Paradis des Oiseaux. Quattro sontuose camere in un contesto naturale unico con vista sulle Alpi Marittime. Da 190 euro. Avenue Maurice Gridaine 104, Mougins; tel. +33 492929297, domaineparadisdesoiseaux.fr.
DOVE MANGIARE
Plage Keller - Restaurant Le César. Punto di riferimento gourmand della città con cucina mediterranea, soprattutto di pesce, e tavoli sulla spiaggia. Cena, da 80 euro. Chemin de la Garoupe, Cap d’Antibes; tel. +33 493613374, plagekeller.com. Les Dilettants. Cucina casereccia con menù del giorno limitato, per la scelta di proporre solo ingredienti di stagione, in atmosfera familiare. Menù da 32 euro. Chemin de Saint-Bernard 1193, Vallauris; tel. +33 493339959. L’Amandier de Mougins. Indirizzo storico, ex regno dello chef Roger Vergé, è un punto di riferimento per gli amanti della cucina provenzale. Cena, da 95 euro. Avenue Jean-Charles Mallet 48, Mougins; tel. +33 493900091, amandier.fr.
INFO E VISITE GUIDATE
Per informazioni: france.fr/it. Tra le visite a tema proposte dagli uffici del turismo, ad Antibes, La strada dei Pittori, antibesjuanlespins.com; a Vallauris, Sulle orme di Picasso, vallaurisgolfejuan-tourisme.fr; a Mougins, Il Maestro a Mougins. Da non perdere, il parco della Valmasque e la più spettacolare fioritura di loto d’Europa, mouginstourisme.com.