Se vivere online è stressante ed essere sempre offline è impensabile – sui fili invisibili della Rete corrono infatti il lavoro, lo svago e la socialità –, vivere on-life è possibile al di fuori delle grandi città. Tentacolari, caotiche, rumorose e soprattutto costose, metropoli come Roma e Milano possono non fare per tutti. Specialmente per chi, dopo anni trascorsi con l'orologio in mano, coltiva il sogno di una dimensione lenta della quotidianità, attraverso la riscoperta dei territori di provincia meno conosciuti e più spopolati d'Italia. Da nord a sud sono tanti i borghi che contano poche migliaia di abitanti e che sperano di ripopolarsi attraverso una serie di incentivi.

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© Marco Bottigelli//Getty Images
I borghi sono i 2mila abitanti offrono incentivi ai cittadini per abitarvici e fare impresa.

Gli anni della pandemia e dello smartworking forzato hanno ridato valore a uno stile di vita più sano, a contatto con la natura e fatto di piccoli piaceri come la vicinanza al mare o con l'aperta campagna. Unendo le esigenze delle nuove generazioni di lavoratori con quelle di piccole realtà locali che rischiano di scomparire, molti borghi hanno deciso di pagare i nuovi cittadini, favorendo così il reinsediamento abitativo e il ripopolamento dei piccoli centri. Anche grazie al Piano Nazionale Borghi, un progetto inserito all'interno del Pnrr e rivolto a 250 paesi, attualmente vengono erogati una serie di incentivi quali il Bonus Casa di 15mila euro a fondo perduto attivo in Sardegna, la possibilità di stipulare affitti simbolici e il Bonus per il Lavoro a distanza.

Si tratta di diverse tipologie di aiuti usufruibili in Toscana, Emilia-Romagna e Molise, e ancora in Veneto, Piemonte e Calabria, dove sono interessati o i comuni montani, più soggetti a spopolamento, o quelli sotto i 2.000 abitanti. Ma vediamo nello specifico alcuni borghi dove i turisti vengono pagati per trasferirvisi definitivamente. Per gli under 40 che sognano di aprire un'attività o rilevarne una, la regione Calabria mette a disposizione 28mila euro a chiunque si trasferisca nei comuni di Santa Severina, San Donato di Ninea, Aieta, Civita, Caccuri, Albidona, Sant’Agata del Bianco, Samo e Bova, tutte municipalità comprese tra Crotone, Cosenza e Reggio Calabria con meno di 2000 abitanti.

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Gli incentivi sono stati resi possibili grazie al finanziamento del Pnrr.

Storia simile per chi decide di andare a vivere a Roseto Valfortore, borgo pugliese in provincia di Foggia, dove il sindaco offre 5mila euro a chiunque decida di trasferirvisi e di aprire un’attività economica. A pochi chilometri di distanza, il comune di Candela, che negli Anni 90 contava oltre 8.000 abitanti, oggi è disposto a erogare fino 2mila euro per chiunque vi prenda residenza e acquisti casa. In particolare, i single hanno diritto a 800 euro, le coppie 1.200, mentre le famiglie possono arrivare dai 1.500 in su. Più stringenti i termini per coloro che sognano di mollare tutto e trasferirsi in Sardegna: qui infatti viene erogato un bonus a fondo perduto a chi dimostri di possedere la residenza nella regione da almeno 18 mesi in un paese con meno di 3.000 abitanti.

I contributi aumentano a mano a mano che si risale la penisola. In Emilia-Romagna per esempio si parla di un bonus fino a 30mila euro per gli under 40, anche inconsiderazione del reddito Isee. In Veneto e in Piemonte l'incentivo arriva fino a 40mila euro per chi sceglie di vivere in uno dei 465 comuni d'alta quota delle Alpi. Tra le montagne la quotidianità può essere molto dura, ma forse mai come ora, in cui assistiamo agli effetti del cambiamento climatico, riscoprire da vicino una vita secondo natura può rappresentare un lascito prezioso per noi e le generazioni che verranno.

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