Troppi si lasciano in vacanza, ma non tutto è perduto
Le aspettative sentimentali che riponiamo nelle vacanze causano troppe delusioni ma continuare a concentrare i nostri desideri in una settimana di ferie può anche sollecitare la coppia oltre le sue possibilità.
Perché le coppie litigano di più in ferie?
E come possiamo occuparcene per evitare di entrare nella quota che, secondo statistiche e divorzisti, a settembre contatterà un avvocato? Potremmo ricordarci l'utilità del disinnescare (irritante quasi quanto resilienza), condividere apertamente i nostri bisogni (e ammazzare l'ultimo afflato di mistero), comunicare meglio (spoiler: non cambierà niente), riflettere sul perché avete litigato (ma ancora?), su cosa dovete migliorare (siete già perfette così), cosa avreste potuto fare diversamente: ma sappiamo tutti che nel rimuginino post lite estiva ognuno penserà solo alla propria versione dei fatti e che più ruminerete più vi darete ragione.
Se tra le vostre opzioni c'è poi la telefonata di sfogo all'amica, sappiate che esiste la co-ruminazione: lamentarsi insieme vi farà sentire capite ma secondo le ricerche non vi è utilità e sul piano di coppia poco cambierà.
Le liti stranamente possono fare sentire una coppia più vicina, perché le nostre emozioni ci infiammano, manifestano il nostro coinvolgimento e poi ci guidano nella rappacificazione, ma il percorso di ritorno dal conflitto ha un pedaggio alto. Le discussioni non costruttive, soprattutto se vissute come inaspettate, inspiegabili, ingiuste o non risolte possono lasciare delusioni profonde e le delusioni spianano la strada alla distanza emotiva
Le tre regole per litigare (meglio) in vacanza
Tre regole auree, ci faranno strada quest'estate e sfoltiranno la lista degli sfaldati in vacanza
Regola uno: Mai allargare il conflitto . Mai uscire dal merito. Mai ampliare il discorso. Mai riagganciarsi al passato, al futuro, all'asilo, all'altra volta, mai. Rimanere sul tema della lite e posticipare tutto il resto al poi, che nella maggioranza dei casi diventerà il momento del mai. Le questioni di fondo posso esserci, lo sappiamo. Le diverse priorità nelle giornate di vacanza possono riflette differenze che ci sono anche a casa. Sappiamo anche che molto tempo trascorso insieme, fuori dalla routine e dagli ammortizzatori della quotidianità e dalle proprie bolle, possono rendere visibili differenze nella gestione del denaro, del tempo insieme, nella manifestazione dell'affetto e problemi di relazione irrisolti. Ma non ora.
Regola due: Impariamo a leggere tra le righe. Anziché concentrarci su di noi, alleniamoci nell'osservazione. Le persone spesso cambiano proprio sotto i nostri occhi senza che ce ne accorgiamo: recuperiamo il tempo perso. Non per forza cambiano in negativo, ma certe volte osservare ci permette di aggiornarci, di ricordare cosa ci ha colpito (al di la di come lo vorremmo), cosa ci intenerisce, apprezzare le differenze tra ciò che prova a fare e ciò che riesce, ciò che dice e ciò che vuole davvero. Potremmo uscirne divertite, ma anche degustate, o avere qualche piccola sorpresa. Fatene un tesoro di questo tempo speso a farvi questo piccolo documentario mentale, tempo che non avete in città e certamente tempo meglio speso che a litigare.
Il terzo consiglio è più che altro un'idea: se non siete mai voi a fare il primo passo dopo una lite, sareste disponibili a sperimentare? È rassicurante vedere che il partner desidera andare oltre una lite, e non è equilibrato se sempre e solo un partner da all'altro questa importante conferma. Potreste fare una prova, dopotutto quello succede in vacanza, rimane in vacanza. Ecco infine: se state leggendo questo articolo o avete già litigato o temete di litigare. Le prime le salutiamo caramente e diciamo in coro: avete ragione voi, andate in pace. Alle seconde: chiamate la vostra amica del cuore al termine delle prossime tre righe e ditele "parto con la paura di litigare con lui in vacanza, dovrei parlarne con qualcuno?". Se la risposta non è Si, cambiate amica .Buone vacanze.