La sociologa Maike van Damme ha lanciato uno studio che evidenzia come per le donne eterosessuali sia sempre più difficile trovare un partner femminista e istruito. “I cambiamenti si riscontrano nelle discrepanze nel livello di istruzione dei potenziali coniugi, dovute alla crescita dell'istruzione delle donne. Non c'è nessun potenziale coniuge disponibile (in una data popolazione) con risorse o caratteristiche simili", spiega la ricercatrice nella suddetta analisi che esamina il divario di genere.

“Sappiamo che le persone preferiscono trovare un partner con interessi comuni. Ma ciò che è molto importante per le coppie sono i valori, e i valori di genere sono fondamentali. Mentre sembra che la fine della prima metà della rivoluzione di genere si stia avvicinando, dato che la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è sempre più accettata, la seconda metà della rivoluzione, in cui gli uomini devono farsi carico dei compiti domestici per raggiungere l'equilibrio, sembra essere in qualche modo stagnante. Finché questi passi non avvengono, ci sarà una differenza. Il femminismo e i valori egualitari di genere sono interiorizzati più dalle donne che dagli uomini, e quindi c'è un divario”, aggiunge la studiosa.

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Christian Vierig

La condivisione paritaria dei lavori domestici

Darcy Lockman, autrice di All the Rage. Mothers, fathers and the myth of equal parenting, sottolinea che la condivisione paritaria delle faccende domestiche è fondamentale per una coppia felice. “Sappiamo che i valori in generale, compresi quelli di genere, cambiano di generazione in generazione. Nel corso della vita si può essere più egualitari o più tradizionali, perché i valori cambiano, ma il grande cambiamento avviene con le nuove generazioni. Questi valori devono essere inculcati a scuola e in casa e bisogna iniziare il prima possibile”, afferma l'autrice.

Purtroppo, secondo l'Istituto Nazionale di Statistica, l'86% delle donne dedica più di 20 ore alla settimana a lavori non retribuiti come la cura dei bambini, degli anziani o la gestione della casa, mentre solo il 57% degli uomini lo fa.

Nel suo studio, van Damme sottolinea dunque che, sebbene le persone preferiscano avvicinarsi a partner con le stesse caratteristiche, non è raro che le risorse vengano scambiate, come accade quando uno ha più disponibilità economica dell'altro. “È un classico. Tutto può essere scambiato: in letteratura si chiama scambio sociale. Ognuno ha le proprie preferenze. Tuttavia, le coppie sono più stabili quando ci sono interessi comuni”, afferma.

In che modo tale difformità si ripresenta nelle relazioni sentimentali?

Considerando che fattori come istruzione ed egualitarismo non si verificano allo stesso ritmo per uomini e donne, emerge la suddetta difformità nella distribuzione dei livelli. Di fronte a questo divario, cosa fanno le donne? Rimangono single o si accontentano? "Questo aspetto andrebbe analizzato. Sappiamo che le donne con un'istruzione superiore si fidanzano con uomini con un'istruzione inferiore. Questo può avere conseguenze sulla stabilità della coppia. Le donne con un'istruzione superiore che frequentano uomini con un'istruzione inferiore tendono ad avere relazioni meno stabili”, afferma infatti l'autrice.

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“Le donne assumono le qualità archetipicamente maschili, mentre gli uomini non fanno lo stesso con le qualità archetipicamente femminili e sperimentano uno sviluppo personale più limitato”, spiega la psicologa Núria Viladomat. “Quando si legittimano le qualità dell'altro sesso, si diventa più completi e si stabiliscono relazioni alla pari, non gerarchiche o complementari. Le donne cercano uomini più completi, legati al loro lato femminile, ma non riescono a trovarli”, aggiunge. La psicologa si rammarica che molte donne scelgano di “abbassare l'asticella” e di adattarsi a ciò che offre il mercato, cosa che, a suo dire, impedisce agli uomini di evolversi.

Infine, come sottolinea l'autrice Susana Covas, la trasformazione dell'identità maschile non comporta solo una modifica dei ruoli, l'acquisizione di nuove competenze emotive o l'impegno in valori egualitari, ma anche l'attuazione effettiva della reciprocità. Il cambiamento maschile è possibile, ma non bisogna ignorare che per gli uomini è un processo che provoca molte resistenze, per cui, senza un adeguato monitoraggio, può facilmente andare alla deriva verso orizzonti diversi dal raggiungimento dell'eliminazione della disuguaglianza”.

"La delegittimazione del modello maschile tradizionale interiorizzato e l'impegno contro le ingiustizie sociali, sebbene favoriscano la consapevolezza della necessità di un cambiamento, non sono una garanzia che la strada intrapresa sia quella giusta”, aggiunge.

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Articolo tradotto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione