Guardare The idea of you su Prime Video. Pensare che la storia tra la quarantenne divorziata e super-glam e il ragazzino poco più che ventenne non sta in piedi: troppo facile proporre una relazione tra una strafiga che dimostra 15 anni in meno – Anne Hathaway – e il giovanissimo cantante di una famosa boy band (Nicholas Galitzine). Sorridere di lei che, con un fisico da urlo, sceglie di indossare un costume intero e si vergogna di togliere il pareo per andare in piscina con le coetanee di lui. Archiviare il tutto come la solita americanata scacciapensieri, patinata e poco realistica. Salvo poi, sere dopo, ritrovarsi al tavolo di un ristorante con sole coppie gen-blende farci caso: tu e tuo marito siete gli unici coetanei, gli altri, tutti, stanno in relazioni dove il gap di almeno dieci anni è la norma. Ed evidentemente non c’entra niente avere la taglia 38 e la frangetta della Hathaway. Tornare a casa con una domanda. Che è successo? Perché i nostri coetanei sembrano non interessarci più? Non è solo una sensazione.
Se la differenza d'età non conta più in una coppia
Secondo la piattaforma di dating Bumble il 63 per cento dei suoi utenti dichiara che la differenza di età non è importante in una coppia. Nella ricerca di un partner contano di più i valori comuni e gli obiettivi. In particolare, il 59 per cento delle donne ha dichiarato disponibilità a frequentare persone più giovani. Insomma, nel 2024 – ci dicono quelli di Bumble – dobbiamo aspettarci un boom di relazioni intergenerazionali. Il motivo? "Siamo tutti più liberi", taglia corto Roberta Rossi, sessuologa e psicoterapeuta. "Ci guardiamo attorno a 360 gradi, con meno pregiudizi. È accaduto con il gap di genere, vale anche per l’età. È il segnale di un cambiamento culturale", aggiunge Rossi.
Il discorso vale soprattutto per le donne. Sono le coppie dove lei è più vecchia a rappresentare il vero segnale di una maggiore libertà. "Lei cinquantenne, lui molto più giovane. Un tempo sarebbe stata un’anomalia di difficile accettazione sociale. Oggi no", aggiunge Rossi. "Oggi penso alla madre di una mia paziente che, commentando il partner giovane della figlia, le ha detto vabbè dai, non si vede tanto, e si sono fatte una risata. Ci stiamo provando, a essere più liberi. Identità di genere, età differenti: qualcosa si sta muovendo nel riconoscimento dell’altro in quanto persona". Quindi non è tanto che non ci piacciono i coetanei, quanto che ci sentiamo di poter scegliere chi ci pare. I Macron hanno fatto storia. Quando nel 2007 si sono sposati – con 24 anni di differenza d’età – la loro unione sembrava quanto meno stramba. "Per me un ragazzo giovane come Emmanuel era qualcosa di proibito", ha ricordato recentemente la première dame Brigitte. Mentre oggi il fidanzato di Elisabetta Canalis (Georgian Cimpeanu, 30 anni, 15 meno di lei) può tranquillamente affermare che la distanza anagrafica della loro coppia è meno importante di quella geografica (lui sta in Italia, lei a Los Angeles). E perfino una coppia come quella di Al Pacino (83 anni) con la sua compagna ventinovenne non fa discutere più di tanto. Che sia diventata una moda? "Non credo affatto ci sia un effetto emulazione. Non è che siccome vediamo tante coppie transgenerazionali tra i vip allora vogliamo fare lo stesso", spiega Rossi. "Piuttosto quegli esempi hanno contribuito a dare coraggio. Hanno mostrato che si poteva fare". Da qui ad essere semplice ancora ce ne passa, però. Stiamo ancora ficcando il naso nelle faccende personali, come ha ribadito la giornalista Emma Flint sull’Indipendent (lei sta con un uomo più vecchio di 35 anni). Persino la nostra Anne Hathaway, nel già citato film, ha dovuto subire pesanti giudizi sociali negativi e, per non esporre la figlia adolescente, ha scelto di mettere in standby la sua storia con la giovane popstar (poi l’amore ha trionfato, ma è un altro discorso).
Libertà, coraggio, una certa aria dei tempi, se proprio non vogliamo parlare di moda. Ma se sembriamo non preferire i coetanei c’è dell’altro. Siamo sinceri. "I coetanei, specie nella fascia dei 40/50, sono portatori sani di matrimoni appena chiusi, ex inferocite, figli non autonomi. Rogne, insomma", suggerisce Rossi. Vuoi mettere un ragazzo/a libero come l’aria? O un uomo/donna che ha già fatto tutto e vuole solo stare bene e godersi la vita? "Non è che queste relazioni non abbiano progettualità. Ce l’hanno ma è diversa, con un orizzonte temporale differente. Sono coppie che sanno che le cose possono cambiare", aggiunge Rossi. E proprio questo le fa funzionare. Inoltre dobbiamo aver capito che non c’è da andare troppo per il sottile. Se persino in Francia, da sempre un faro nelle faccende di letto e cuore, parlano di “recessione sessuale”, allora è un dato di fatto. Un sondaggio (Ifop) mostra che Oltralpe il numero di coppie che fanno sesso almeno una volta a settimana è diminuito di 15 punti percentuali dal 2009. Di contro, è triplicato quello di persone sessualmente inattive. Non gliene importa più niente a nessuno. Del sesso, ma forse anche di stare in coppia. In questa situazione di carestia pare una buona idea allargare le maglie dei requisiti richiesti al partner. Si chiama contra-dating. Dopo averci spiegato per anni che se sappiamo per certo cosa vogliamo, nessuno potrà mai rifilarci una fregatura, adesso ci dicono che a fare la lista della spesa precisa finisce che non troveremo nessuno. Nella scelta, insomma, è meglio considerare anche ciò che è diverso. Sui valori non si può transigere. Ma sull’età, forse, conviene mollare.