Mantenere la pelle il più possibile compatta e levigata è tra i principali obiettivi della skincare, che però può agire solo a livello superficiale. Quello che può fare è, dunque, rallentare e rendere più dolce l'invecchiamento, ma non può limitare il processo fisiologico di cambiamento del viso, che avviene a causa della via via minore produzione di collagene e elastina. Questo porta alla perdita di tonicità dei tessuti e dei muscoli, che si nota in particolare nella zona degli occhi. Infatti, soprattutto dopo i 50 anni la palpebra cadente è un elemento molto comune, che può essere più o meno evidente rendendo lo sguardo spento e appesantito, e può essere risolto in maniera permanente con la blefaroplastica.
Si tratta di una piccola operazione di chirurgia plastica che prevede l'eliminazione del tessuto in eccesso liberando nuovamente gli occhi ma oltre a non donare un effetto particolarmente naturale, non esclude il fatto che la problematica possa ripresentarsi. A tutto questo si unisce anche il fatto che non tutti desiderano sottoporsi a un intervento: cosa possiamo fare per trattare la palpebra cadente soprattutto dopo i 50 e senza bisturi?
Come trattare la palpebra cadente dopo i 50 senza chirurgia
Le strade sono tre, ovvero, quella dei trattamenti professionali, utilizzare regolarmente tool a microcorrente e, infine, i prodotti cosmetici specifici. Nel primo caso oltre ai "classici" ultrasuoni, radiofrequenza e laser possiamo, per esempio, sfruttare un ingrediente noto come deanolo o DMAE, che applicato con una concentrazione almeno del 3% ha ottimi effetti per quanto riguarda la riduzione delle rughe e il miglioramento della densità cutanea: è una sorta di liftante senza però l'utilizzo di aghi e bisturi e permette un sollevamento reale della palpebra dato che è una molecola che stimola i muscoli e i tessuti oltre a idratare la pelle e migliorare la produzione di collagene. Lo troviamo sia in prodotti skincare che come agente principale nei professionali.
A proposito di quest'ultimi ci si può anche affidare per esempio alla plasma pen, che sfruttando appunto il plasma in diverse sedute risolve il problema della lassità cutanea senza trattamenti invasivi o ancora utilizzando il macchinario Plasmage, che creando una serie di piccoli punti sulla pelle fa in modo che questo reagisca rassodandosi grazie alla ionizzazione del gas generato dai raggi con un piccolo arco elettrico. Niente cicatrici, recupero veloce ed effetto simile alla blefaroplastica.
Un'altra soluzione invece sono gli strumenti che vanno a stimolare i muscoli grazie alla microcorrente rassodando come se fosse una ginnastica vera e propria. Si trovano a metà tra il trattamento professionale e la classica skincare, e sono più efficaci degli strumenti manuali dato che riescono ad arrivare più in profondità e a essere più incisivi e stimolanti, ma nulla vieta di eseguire massaggi rassodanti aiutandosi con gua sha, utilizzandone il bordo curvo ed eseguendo movimenti delicati ma con una leggera pressione spostando il sopracciglio verso l'alto e verso l'esterno, seguendo la linea dell'osso, ripetendo questo movimento più volte, esercitando una leggera pressione. In questo modo si stimolerà la circolazione.
I migliori prodotti per la palpebra cadente
Qualsiasi trattamento e tecnica deve essere supportata da prodotti rassodanti a base di peptidi, antiossidanti e retinoidi, che lavorano a loro volta per incentivare la produzione di collagene ed elastina mentre rendono la pelle levigata e liftata. Sono l'ideale poi per conservare e prevenire un eventuale peggioramento della palpebra cadente, soprattutto se per conformazione del viso questa è particolarmente evidente: prima si iniziano a utilizzare e più saranno efficaci.