La manicure tradizionale, per come la conosciamo, prevede l'immersione delle mani in acqua tiepida per ammorbidire le cuticole, che vengono poi rimosse con forbicine o tronchesine, ma anche l'unghia, rendendo più facile tagliarla. Esiste però un altro metodo, sempre più diffuso, che esclude completamente l'uso di liquidi, solventi inclusi, ma che consente di ottenere un risultato estremamente preciso e duraturo: si tratta della dry manicure, nota anche come manicure russa, dal paese in cui è nata, ampiamente praticata in tutto l'Est Europa.

È diventata popolarissima sui social e dunque sempre più richiesta, al punto che nel mondo, soprattutto in USA, stanno aprendo numerosi saloni specializzati in questa tecnica, pensata per preparare le unghie all'utilizzo di prodotti semipermanenti.

In cosa consiste la dry manicure

Prendersi cura delle unghie a secco significa limarle, perfezionarle e levigarle usando fresatrici professionali dotate di punte diverse per forma, grana e intensità. Ognuna ha una funzione specifica e viene scelta in base alla forma dell'unghia, al suo stato di salute e alle eventuali irregolarità da trattare. Si tratta di una lavorazione estremamente precisa e personalizzata, dove è fondamentale non danneggiare la pelle circostante né rimuovere troppo materiale dal letto ungueale. Richiede perciò pazienza e soprattutto esperienza, per questo è consigliabile affidarsi a professionisti formati, evitando il fai da te, per garantire non solo un risultato estetico impeccabile, ma anche unghie sane e non traumatizzate.

I passaggi della manicure a secco

I vantaggi del non usare liquidi sono diversi: innanzitutto, non si altera la superficie del letto ungueale, che è naturalmente porosa, e si riduce il rischio di proliferazione di funghi e batteri in ambiente umido, soprattutto nel caso di ricostruzioni in gel. Inoltre, si ha la certezza di lavorare su una base perfettamente pulita e asciutta: senza residui di olio o prodotto, lo smalto o il gel avranno un'aderenza ottimale, con una tenuta più lunga.

Il primo step della dry manicure consiste nella rimozione dello smalto precedentemente applicato, qualunque esso sia, e si prosegue con la disinfezione di mani e unghie. Dopodiché si passa a spingere delicatamente indietro le cuticole, che verranno eliminate con la fresa dalla punta sottile. A differenza del taglio, l'abrasione è più dolce ma precisa, evitando tagli eccessivi o traumi. Dopo la levigatura e la limatura dell'unghia per renderla omogenea e dalla forma desiderata, si spolverano via i rimasugli e si procede con l'applicazione del gel, del semipermanente o delle unghie adesive.

In questa fase, ogni passaggio viene curato nei minimi dettagli, riducendo drasticamente irregolarità e imperfezioni anche nel colore e nel design, dai monocromatici agli stili creativi fino a nude sfumati di tendenza. Il segreto di molte delle manicure "perfette" che vediamo sui social è proprio questo metodo, che dona un effetto preciso, curato e ultra duraturo.

Svantaggi della dry manicure

Sebbene i benefici siano numerosi, la dry manicure presenta alcuni svantaggi. Il primo è il tempo richiesto: per eseguirla a regola d'arte possono servire anche due o tre ore a seconda del design richiesto, poiché ogni fase necessita di precisione e attenzione ai dettagli. Un altro contro è legato alla possibilità di abrasione eccessiva del letto ungueale se la tecnica non viene eseguita correttamente.

È per questo che l'esperienza dell'operatore è fondamentale: deve sapere come, dove e quanto intervenire, e capire quando è il caso di fare una pausa tra una manicure e l'altra per non stressare troppo l'unghia. Infine, c'è la questione del costo. Rispetto a una manicure classica, questa versione può risultare più cara, proprio perché richiede più tempo, strumenti specifici e soprattutto una formazione tecnica approfondita. Ma il risultato ne varrà la pena.