La tanto agognata abbronzatura sappiamo bene come si ottiene, ma siamo sicuri di sapere anche come conservarla? Una delle "paure" più comuni, infatti, è quella di vederla svanire nei giorni successivi all'esposizione, quasi lavata via man mano che riprendiamo la nostra routine quotidiana. Eppure, esistono alcune semplici accortezze che permettono di mantenerla più a lungo e, allo stesso tempo, ci sono comportamenti che sarebbe meglio evitare proprio per non accelerare il ritorno alla nostra carnagione naturale.
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Conoscere questi piccoli trucchi in anticipo ci consente di arrivare preparati non solo al momento dell'esposizione al sole, ma anche a quello successivo, quando, pur avendo archiviato le vacanze, possiamo continuare a portare sulla pelle il segno dell'estate.
Cosa fare e non fare per non lavare via l'abbronzatura
Conservare l'abbronzatura inizia prima ancora che questa compaia ed è perciò fondamentale preparare la pelle affinché il colorito risulti omogeneo e più duraturo. Un'esfoliazione delicata una volta a settimana a partire da un mese prima dell'esposizione, eseguita con attenzione per non graffiare o irritare l'epidermide, aiuta a rimuovere le cellule morte e a rendere la pelle più uniforme. Allo stesso modo, una buona idratazione, sia bevendo molta acqua, sia applicando quotidianamente una crema corpo, contribuirà a rendere la superficie cutanea liscia e compatta, prevenendo screpolature o micro-desquamazioni, che inevitabilmente favoriscono la perdita dell'abbronzatura.
Quando siamo già dorati, invece, è necessario prestare attenzione a come trattiamo la pelle sotto la doccia. L'utilizzo di detergenti troppo aggressivi, soprattutto quelli ricchi di tensioattivi come i solfati, tende a rimuovere non solo lo sporco ma anche il film idrolipidico che protegge la pelle, lasciandola secca e accelerando il ricambio cellulare. Meglio optare per prodotti oleosi o privi di solfati, magari arricchiti con ingredienti lenitivi come avena, camomilla, aloe vera o calendula, capaci di preservare la pelle e prevenire rossori o irritazioni. Anche la temperatura dell'acqua gioca un ruolo cruciale: le docce molto calde, oltre a dilatare i pori, ammorbidiscono lo strato corneo e facilitano il distacco delle cellule superficiali. È preferibile optare per docce brevi, tra i cinque e i dieci minuti (che fanno bene anche all'ambiente), utilizzando acqua tiepida o, per chi resiste, fresca: un'abitudine che tonifica e aiuta a mantenere integra la barriera cutanea.
Per evitare che la pelle si spelli spontaneamente, occorre agire su due fronti: mantenere un'idratazione costante e proteggersi adeguatamente dal sole. Esporsi senza SPF o con uno troppo basso, contrariamente a quanto si pensa, non intensifica l'abbronzatura ma la danneggia. Il rischio è quello di incorrere in eritemi e scottature, che provocano desquamazione e spingono la pelle a rinnovarsi completamente, facendo così sparire il colorito tanto faticosamente conquistato. Inoltre, proteggere la pelle non significa solo prolungare l'abbronzatura, ma anche evitarle danni seri e dolorosi.
Anche l'alimentazione può fare la sua parte: per aiutare la pelle a conservare più a lungo la melanina, la sostanza responsabile del colorito dorato, è utile introdurre nella dieta alimenti ricchi di vitamine, soprattutto quelle antiossidanti, e beta-carotene, che stimola la produzione di melanina e collagene, in alternativa, si possono assumere integratori pensati appositamente per favorire e mantenere l'abbronzatura.
Un trucco, infine, che può evitare che il tempo lavi via l'abbronzatura, sono gli autoabbronzanti graduali, ideali per il mantenimento. Sono ottimi non solo prima delle vacanza ma anche dopo perché rendono il passaggio al colore naturale ancora più lento e meno traumatico.
Gli errori da evitare se non vogliamo cancellare l'abbronzatura
L'epidermide si rinnova naturalmente ogni 28-30 giorni, quindi è fisiologico che la tintarella svanisca nell'arco di due o quattro settimane ma possiamo rallentare questo processo evitando i comportamenti che lo accelerano. Per esempio, esagerare con scrub o peeling frequenti è controproducente: non è necessario eliminare l'esfoliazione del tutto, anzi, poiché la pelle ha comunque bisogno di liberarsi dalle cellule morte, ma basta limitarli a una volta ogni sette-dieci giorni e utilizzare prodotti delicati, che non intacchino troppo lo strato superficiale.
Anche la depilazione, qualunque sia la tecnica scelta, rappresenta un potenziale nemico dell'abbronzatura poiché che si tratti di ceretta, rasoio o epilatore, si va comunque ad agire su quello stesso strato di pelle dove si deposita la melanina, rischiando così di "portarla via" insieme ai peli. In definitiva, mantenere a lungo l'abbronzatura non è un'impresa impossibile, ma richiede cura, costanza e un po' di consapevolezza in più nella routine quotidiana. Bastano piccoli gesti per prolungare il ricordo dell'estate sulla pelle, senza lasciarlo svanire con il primo cambio di stagione.